25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Consegnati i dati sul censimento: 167 campi in cui vivono 12.346 persone

«Dai campi nomadi autorizzati ai villaggi attrezzati»

È questa la trasformazione che il ministro Maroni intende perseguire per interrompere lo «sconcio» dei campi nomadi abusivi e creare un modello da attuare in tutta Europa

Si è concluso il censimento nei campi nomadi effettuato nelle città di Roma, Milano e Napoli. I prefetti Carlo Mosca, Gian Valerio Lombardi e Alessandro Pansa, Commissari straordinari per il superamento dell’emergenza degli insediamenti nomadi, hanno consegnato oggi al ministro dell’Interno Maroni un rapporto dettagliato sulle operazioni di censimento.

Sono stati individuati complessivamente 167 accampamenti, di cui 124 abusivi e 43 autorizzati, ed è stata registrata la presenza di 12.346 persone, tra le quali 5.436 minori.

Nel corso della conferenza stampa al Viminale, il ministro Maroni ha però precisato che «almeno altrettanti nomadi rispetto a quelli censiti, circa 12.000, si sono allontanati dai campi dall'inizio di giugno». Una stima calcolata grazie alle informazioni e alle interviste raccolte nei campi, agli studi fatti dalle associazioni e alle rilevazioni aeree eseguite sulle città. «Lo svuotamento dei campi – ha spiegato Maroni - è l’effetto più importante dell'iniziativa voluta dal governo». Molti nomadi, infatti, si sarebbero trasferiti in altri Paesi: in Spagna, in Francia e in Svizzera.

L'obiettivo che Maroni intende raggiungere «entro maggio, massimo giugno del prossimo anno», come annunciato già con l’ordinanza del 30 maggio 2008, è quello di «passare dai campi nomadi autorizzati o tollerati, ovvero quelli abusivi, al modello del 'villaggio attrezzato'», che prevede la realizzazione di una struttura in regola con le norme igienico-sanitarie e con le prestazioni e i servizi erogati dai comuni, come la fornitura di acqua, di luce e la raccolta dei rifiuti.

Conclusa la fase del censimento, infatti, il ministro porterà avanti un programma articolato nei seguenti quattro punti:

sgombero dei campi abusivi e ripristino delle condizioni igienico-sanitarie minime nei campi attrezzati
individuazione di altri siti idonei per i campi che saranno chiusi
realizzazione dei primi interventi per la nascita dei cosiddetti ‘villaggi attrezzati’
adozione dei piani di scolarizzazione per i minori.

Tale modello, che potrà essere esteso a tutti gli enti che lo richiederanno, permetterà, ha spiegato Maroni, «di ospitare chi, tra coloro che oggi vivono nei campi, ha diritto a stare». «Non consentiremo - ha poi aggiunto - l'apertura di nuovi campi abusivi».

Il ministro ha annunciato, inoltre, che nei prossimi giorni avrà una nuova riunione con i Commissari nel corso della quale saranno stabiliti i primi interventi che coinvolgeranno gli Enti locali, i ministeri dell'Istruzione e del Welfare, l'Unicef e la Croce Rosse Italiana.
«Il nostro è un piano ambizioso, importante, - ha sottolineato Maroni - che vuole mettere fine a questo sconcio e creare in Italia un modello di 'best practice' che possa essere attuato in tutta Europa. Nei villaggi attrezzati devono poter entrare tutti coloro che viaggiano e vogliono sostare o transitare. In un paese civile anche chi viaggia deve poter trovare un luogo con tutti i servizi. Si tratta di una svolta vera, di una politica di interventi che abbiamo iniziato ad attuare nonostante le critiche iniziali».