25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Immigrazione

Maritati: «Autorità italiane coinvolte in Lager Kufra?»

Dichiarazione del sen. Alberto Maritati, vicepresidente commissione Giustizia

«C'è un qualche coinvolgimento delle autorità italiane nel lager di Kufra?». A chiedere chiarimenti è il sen. Alberto Maritati, vicepresidente della commissione Giustizia, che insieme ad altri 23 senatori del Pd, ha firmato un'interrogazione al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri ricordando che nel documentario di Andrea Segre e Dagmawi Yimer, intitolato «Come un uomo sulla terra», sulla esperienza vissuta dallo stesso Dagmawi nel suo penoso peregrinare da Addis Abeba sino all’Italia passando per il villaggio libico di Kufra, viene descritto in modo preciso il lager in cui vengono trattenuti i cittadini di varia nazionalità che intendono raggiungere le coste del mondo occidentale e quelle italiane in particolare».

«Si tratta - spiega Maritati - di condizioni di una pesantezza disumana, in modo particolare per le donne. Ma la cosa più inquietante è che nello stesso documentario si sostiene che imprecisate autorità italiane sono state in visita a Kufra e avrebbero quindi dovuto vedere l’orrendo trattamento inflitto agli sfortunati cittadini provenienti da diverse regioni africane».

«E' urgente sapere - aggiunge il senatore del Pd - se l’Italia sia coinvolta, in qualsiasi modo, da sola o con altri Paesi europei, nella costruzione e/o nel finanziamento di campi per immigrati sia a Kufra sia in altre località della Libia e se negli accordi recentemente stipulati dal governo Berlusconi, con l’obbligo per l’Italia di versare somme in favore del governo libico, sia stato chiesto di fermare in appositi campi i detenuti in transito, o se vi siano altri accordi specifici relativi al trattamento degli immigrati che attendono di attraversare il Mediterraneo».

«E' necessario inoltre - conclude Maritati - chiarire se risultano visite compiute da nostre autorità a qualsiasi livello al campo di Kufra, e quali siano esattamente le autorità italiane che avrebbero fatto visita al campo nel corso del 2005, come riportato nel suddetto documentario. Sarebbe opportuno infatti sapere cosa il governo intenda fare per tutelare l’immagine tradizionale dell’Italia sempre schierata in qualsiasi parte del mondo in difesa dei diritti dell’uomo».