19 aprile 2024
Aggiornato 01:30
La prima giornata di ‘Economia³ - Europa, business, cultura’ a Prato

Le scelte ambientali al centro del nuovo modello di sviluppo

L'intervento degli assessori regionali Bramerini, Betti e Baronti

Quale rapporto tra economia e ambiente, tra sviluppo e qualità della vita ? A questo interrogativo di fondo è stato dedicato il dibattito pomeridiano svoltosi nella tensostruttura di piazza Duomo per la prima giornata di Economia³ a Prato cui hanno partecipato gli assessori regionali Anna Rita Bramerini (tutela ambientale e e energia), Eugenio Baronti (ricerca e università) e Marco Betti (difesa del suolo e servizio idrico).

Condivisa in tutti gli interventi la necessità di rilanciare la centralità delle tematiche ambientali, intese non come un freno ma, al contrario, come volano di crescita attraverso lo sviluppo di nuove progettualità economiche ecocompatibili. «Sino a oggi - ha evidenziato Anna Rita Bramerini - quando si è trattato di realizzare un'infrastruttura, un insediamento produttivo o una realizzazione di valore per l'economia o la collettività l'attenzione all'ambiente è stata considerata a valle, come risultante dei fattori economici e sociali, che sono stati sempre collocati a monte, in primo piano. La scommessa di oggi è di andar oltre questa impostazione tradizionale e mettere in primo piano le scelte di carattere ambientale sempre più decisive per il nostro futuro». Per Baronti questa necessità si lega a scelte non più procrastinabili per il futuro del nostro pianeta. «Gli studi ci dicono che le risorse naturali disponibili nel nostro pianeta per quest'anno sono esaurite: quelle che utilizzeremo da oggi fino al 31 dicembre sono prese in prestito alle future generazioni; in pratica stiamo «rubando» le risorse alle prossime generazioni. Questo non è accettabile. Occorre lavorare per riconvertire il nostro modello di sviluppo, rimettendo in discussione stili di vita e comportamenti. Il mondo della conoscenza, della ricerca può avere un ruolo decisivo contribuendo a trasformare queste emergenze in opportunità attraverso lo studio di nuove opzioni economiche all'insegna dell'ecoefficienza e della compatibilità. Così, per esempio, è necessario sempre di più che quando un prodotto si affaccia sul mercato sia sua caratteristica imprescindibile il fatto che risulti riciclabile, riutilizzabile, recuperabile».

Tra i beni primari, l'acqua svolge un ruolo decisivo. E sull'acqua si è concentrato nel suo intervento Marco Betti. «In questo ambito ci sono scelte che si impongono e che riguardano i cittadini e la collettività: quello che è certo è che il consumo di acqua è molto elevato e può essere ridotto. Ma oltre al risparmio idrico personale occorre anche fare dell'altro, per esempio favorire il riuso dell'acqua: e quindi centrali devono essere le politiche di depurazione delle risorse idriche. E poi si possono attivare anche altre scelte, innovative come per esempio ricorrere a un patrimonio sin qui inutilizzato: l'acqua del mare. Una volta desalinizzata può essere perfettamente utilizzata a uso potabile. Ci sono esperienze validissime in Spagna e questa è anche una delle scelte che vogliamo attivare in Toscana magari per dare un contributo a rifornire le zone con maggiori problemi idrici con acqua marina dissalata».