Giustizia, PD: «Riforma civile mina Giusto Processo»
Lo rende noto la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti
«Il Pd ha chiesto al Governo di ripensare i nodi fondamentali della riforma della Giustizia laddove intaccano il giusto processo, comprimono i diritti della difesa, consentono di acquisire testimonianze scritte di cui non è garantita l'autenticità e impediscono l'accesso al giudizio in Cassazione sulla base di valutazioni discrezionali e impugnabili di soli tre giudici della Cassazione».
Lo rende noto la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, che aggiunge: «il Pd ha chiesto formalmente al relatore del provvedimento che queste valutazioni siano trasformate in prescrizioni nel parere che la commissione si appresta a dare al Governo».
«Il nostro giudizio - sottolinea Ferranti - è severo perché si tratta dell'ennesimo intervento del Governo privo di qualsiasi previsione adeguata di risorse economiche, di personale e di strutture organizzative. La giustizia civile - conclude - è lasciata ancora sola, senza uomini, senza mezzi, senza strutture. E' ancora uno slogan che di certo non contribuirà all'accelerazione dei processi».
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