24 aprile 2024
Aggiornato 17:30
È un Bossi incontenibile quello che si presenta al congresso della Lega Veneta

Bossi: «sì al dialogo con il PD». Poi fa un gestaccio contro l'Inno di Mameli

Il leader della Lega apre all'opposizione sul federalismo. Ma è un coro di critiche per il dito medio alzato sull'inno nazionale

È un Bossi incontenibile quello che si presenta al congresso della Lega Veneta: da una parte apre al Partito Democratico sul federalismo ma dall'altra offende l'inno d'Italia. Poi usa parole pesante contro «i professori che non vengono dal nord». Dal palco, il leader della Lega prima usa toni concilianti verso i democratici: «Siamo pronti ad accogliere le proposte del centrosinistra sul federalismo. Da parte nostra non ci sarà una chiusura al Pd e a Veltroni».

Poi incita i delegati contro l'inno di Mameli: «Non dobbiamo più essere schiavi di Roma» e alza il dito medio contro l'inno nazionale. Un gesto che raccoglie l'immediata protesta da parte di tutta l'opposizione ma anche critiche da altri esponenti di governo. Per il ministro della Difesa La Russa il leader della Lega «dovrebbe tranquillamente scusarsi con gli italiani».