19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
marketing

Mary Franzese: «Le startup devono imparare l'arte della narrazione»

Mary Franzese, vincitrice del del Premio Giuliana Bertin Communication 2016 racconta quanto è importante la comunicazione per le aziende

MODENA - 30 anni, startuppuer, una laurea in Bocconi e la passione che sgorga da tutti i pori. Quella per la comunicazione, per la voglia di farcela e creare qualcosa di nuovo, utile per gli altri. Poche parole per descrivere Mary Franzese, vincitrice del Premio Giuliana Bertin Communication 2016, organizzato da ValentinaCommunication.

L’importanza della comunicazione
Una passione, quella per la comunicazione, che l’ha portata a vincere il premio come migliore comunicatrice dell’anno per la startup di cui è co-fondatrice insieme ad Enrico Giuliani, Neuron Guard. Perché, malgrado le startup spesso la ritengano poco importante, la comunicazione è fondamentale per la trasformazione della propria idea e per la crescita dell’impresa. «Se la comunicazione non viene curata - ci dice Mary - i messaggi non arrivano all’esterno e questo è un peccato. Le startup dovrebbero dotarsi di una persona appassionata che sappia esprimere al meglio i valori dell’azienda al pubblico».

L’arte della narrazione
Di fatto, le startup devono imparare l’arte della narrazione. Ogni impresa è un racconto dove le persone si muovono, crescono, imparano e, soprattutto, hanno emozioni che debbono imparare, spesso, a controllare. La comunicazione resta quindi uno degli strumenti più decisivi per fare marketing, in modo autentico. Ecco quindi che i social media diventano il canale migliore e più potente che una startup ha a disposizione, purché i racconti siano autentici. I social network, infatti, hanno all’interno proprio un filtro basato sulla partecipazione, su quell’intelligenza collettiva che si sviluppa attraverso la condivisione e l’interazione. Ed ecco che raccontare la storia della propria startup assume un carattere in più: quello di farsi conoscere anche come persone.