20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
tecnologia

Italo vende ma c’è un’Italia che innova sui binari (con le startup)

Mentre Italo si prepara a sbarcare fuori dai confini nazionali, una startup italiana ha presentato il primo treno a levitazione magnetica

Italo vende ma c’è un’Italia che innova sui binari (con le startup)
Italo vende ma c’è un’Italia che innova sui binari (con le startup) Foto: ANSA

MILANO - E’ la notizia di questi giorni. I treni di Italo passano nelle mani degli americani per la bella cifra di due miliardi di euro. A soli 5 anni dal viaggio inaugurale, infatti, i treni rossi super veloci diventano di proprietà del fondo di investimento americano Global Infrastructure Partners, il più grande al mondo nella gestione di infrastrutture per i trasporti e l'energia con oltre 40 miliardi di attività. Italo non è più italiana. Eppure questo disastro, l'ennesimo, è celebrato come una grande conquista che porterà innumerevoli vantaggi. Che ci saranno indubbiamente per Cordero, Della Valle e Messima, ma latiteranno per i lavoratori. Mentre Italo si prepara a sbarcare fuori dai confini nazionali, però, una startup italiana sta vedendo, in queste ore, il suo successo. Già, perché il settore ferroviario, in Italia, è vivace sotto il punto di vista dell’innovazione.

Lo dimostra la storia di IronLev, la cui presentazione ufficiale è avvenuta proprio in questi giorni. IronLev è un treno a levitazione magnetica realizzato da una startup Made in Italy, Ales Tech (con la collaborazione di Girotto Brevetti, azienda di R&D in ambito meccatronico di Treviso con oltre 10 anni di esperienza nel settore industriale). Si tratta, nella fattispecie, di un carrello di nuova generazione che galleggia letteralmente sui binari, e che potrà essere mosso con una forza paragonabile a quella necessaria a sollevare uno zaino. E il primo e unico caso al mondo di tecnologia di levitazione magnetica applicata ai normali binari d’acciaio, oltretutto senza utilizzo di energia elettrica.

La vera innovazione di IronLev è rappresentata dal fatto che questa tecnologia è progettata per funzionare sui comuni binari d’acciaio, senza dover ridisegnare i convogli, né tantomeno installare nuove rotaie, permettendo - così - di continuare a usare e valorizzare gli oltre 1,5 milioni di km di ferrovie già installati nel mondo, trasformando le ruote dei vagoni in pattini a levitazione magnetica, con enormi risparmi in termini costi di manutenzione delle rotaie, derivanti dall’abbattimento degli attriti.

Cosa ne facciamo di questa tecnologia? Beh, l’utilizzo nel settore ferroviario è sicuramente l’applicazione più diretta. Sia per i treni merci, che per quelli iperveloci da 1.000 chilometri all’ora come l’Hyperloop, passando per sistemi di mobilità urbana. Il brevetto della startup, però, può trovare  applicazione anche negli ascensori, nei settori industriali, nell’energia.

La storia di IronLev, però, ha radici profonde e un passato importante. Già, perché i fondatori della startup Ales Tech (Luca Cesaretti, Lorenzo Andrea Parrotta, Andrea Paraboschi e Antonio Davola) arrivano dalla collaborazione all’Hyperloop, il treno super veloce ideato da Elon Musk. Un progetto ambizioso, ma con dei forti limiti. Il treno di Musk, infatti, è stato progettato per viaggiare a 1.000 chilometri l’ora, ma ha bisogno di un’infrastruttura completamente nuova per adempiere alla sua funzione. La tecnologia italiana supera, in parte, questo limite giacché il treno a levitazione magnetica può essere utilizzato sui binari già esistenti. Ancora manca, però, un’idea definitiva su come spostare il carrello magnetico in prossimità degli scambi.

Se da una parte la perdita di Italo rappresenta l’ennesimo dramma per il nostro Paese che vede le sue «creazioni» scappare dai confini nazionali, alcune startup potrebbero ridarci nuova linfa. A patto di investire sulla loro crescita.