20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Internet of things

Il giovane friulano inventa un vaso che purifica l'aria (e l'UE gli dà 2 milioni)

Paolo Ganis, insieme ai soci Alessio D’Andrea e Vincenzo Vitiello, brevetta Clairy, un vaso intelligente in grado di purificare l'aria degli ambienti chiusi

PORDENONE - Il suo successo è stato talmente ampio che non sono bastati i premi ricevuti finora, tra percorsi di accelerazione in Silicon Valley e partecipazione ad eventi come il CES di Las Vegas, nel 2016: dall’Unione Europea sono arrivati altri 2 milioni di euro, grazie al programma Horizon2020. Un’idea - quella di Clairy - che nasce due anni fa al Talent Garden di Pordenone da tre giovani - Paolo Ganis (29 anni), Alessio D’Andrea (28 anni) e Vincenzo Vitiello (27 anni), dopo un progetto di tesi universitario al Politecnico di Milano.

Claire, il vaso intelligente
Clairy è un vaso intelligente per purificare l’aria all’interno degli ambienti domestici o, comunque chiusi, come quelli di un ufficio. Il vaso è dotato di un dispositivo tecnologico al suo interno che, grazie all’azione combinata di una pianta, è in grado di abbattere le sostanze tossiche che si nascondono negli spazi interni. Clairy, oltre a purificare l’aria degli ambienti interni è anche in grado di fornire dati in tempo reale in relazione all’inquinamento presente nella propria abitazione. Grazie a un modulo wi-fi Clairy può essere collegata allo smartphone con il quale è possibile monitorare l’inquinamento presente nel proprio ambiente domestico.

Una storia made in Friuli
Ma Clairy è anche la storia di tre giovani italiani, uno in particolare, Paolo Ganis, 29 anni, un’eccellenza made in Medio Friuli che, la scorsa primavera, è stato chiamato durante il G20 in Germania come finalista per il premio Global Youth Entrepreneur Award, che premia i migliori imprenditori a livello globale under 30. Una laurea in Scienze internazionali e diplomatiche all’Università di Trieste e una laurea magistrale in management all’Università Bocconi di Milano. Una carriera brillante, che spicca il volo dopo aver brevettato Clairy: la startup che fonda insieme ad Alessio e Vincenzo - Laboratori Fabrici - è selezionata da Plug and Play Venture, uno dei più grandi acceleratori della Silicon Valley che si occupa di investire nei progetti imprenditoriali più innovativi del mondo. Dopo aver proposto Clairy in America (passaggio fondamentale per il successo), tuttavia, i ragazzi decidono comunque di avviare la produzione del vaso intelligente in Triveneto, tra Medio Friuli e Pordenone.

L’investimento dell’Unione Europea
Dopo l’America, una campagna di crowdfunding su Kickstarter che ha generato oltre 370mila euro di pre-ordini e il G20 in Germania, i ragazzi hanno ricevuto un’altra sorpresa: l’Unione Europea ha deciso di investire ulteriormente sulla startup erogando - nell’ambito di Horizon2020 SME2 - altri 2 milioni di euro. Un traguardo che - dice Paolo - arriva dopo un duro anno di lavoro. L’iter di selezioni, infatti, è davvero molto impegnativo. «Abbiamo presentato un dossier di oltre 70 pagine che è stato valutato dai più autorevoli esperti indipendenti d’Europa - ha raccontato Paolo -. Vengono presentati oltre 2000 progetti e meno di 30 vengono finanziati. Siamo molto soddisfatti». Un grande risultato, made in Italy, made in Friuli.