29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
alternanza scuola lavoro

Start2impact, la palestra digitale degli Under 20 per la crescita delle imprese

Quello che fa Start2impact è orientare i giovani verso il lavoro, in ottica digitale, attraverso dei percorsi di orientamento dove viene raccontata l’evoluzione del mondo del lavoro e i casi di successo under 20

ROMA - A Gherardo Liguori il digitale è sempre piaciuto sian dai tempi dell’Università, quando ottenuta la laurea in Giurisprudenza, si è presto approcciato al mondo delle startup, sviluppandone una tutta sua, un sorta di TripAdvisor per studenti universitari, dove era possibile mettere recensioni sulle università e i percorsi di studio. «Pur avendo raccolto oltre 500 recensioni non siamo riusciti a renderla sostenibile economicamente», mi racconta Gherardo e così quell’avventura si è presto conclusa, lasciando posto a un’esperienza in Parlamento, grazie a una brillante tesi universitaria che gli ha fatto da apripista.

«Raccontavo i lavori dei parlamentari tramite Facebook creando delle vere e proprie campagne - mi racconta Gherardo -. All’epoca erano in pochi i parlamentari a utilizzare i social network e noi siamo stati tra i primi. Il culmine è arrivato con la campagna social di Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle che è diventata una delle campagne più virali a livello internazionale». Gherardo si rende conto che il digitale ha delle potenzialità estreme, ma che va insegnato, a partire dalle generazioni più piccole, in quella fascia d’età scolastica che oggi è ancora molto carente di tecnologia. E’ stato l’incontro con due 18enni di Messina che già lavoravano per alcune aziende occupandosi di digitale a far partire il progetto Start2impact per fare formazione nelle scuole, ma soprattutto per rendere consapevoli i giovani, portato avanti anche con Virginia Tosti, Growth Hacker e Luca Carabetta, sviluppatore. Molti di loro, infatti, sviluppano sin da piccoli delle competenze digitali, ma non essendo seguiti e indirizzati, finiscono per abbandonare quella strada, spinti verso percorsi più tradizionali.

«Abbiamo iniziato con un tour di orientamento nel Liceo Ceccano, la prima scuola disposta ad accettarci - mi racconta Gherardo -. Ti assicuro che è stata molto difficile l’interazione con i docenti. A nessuno interessava un corso (gratuito) sul futuro del lavoro. Ci dicevano che avevano già dei corsi interni, che non gli interessava. Con la scuola di Ceccano, invece, abbiamo stretto da subito un’ottima collaborazione». Da lì si sono susseguite 10 tappe in 10 scuole diverse con 3mila studenti coinvolti: tanti i talenti che Gherardo e il suo team si sono trovati di fronte.

Quello che fa Start2impact è orientare i giovani verso il lavoro, in ottica digitale, attraverso dei percorsi di orientamento dove viene raccontata l’evoluzione del mondo del lavoro e i casi di successo under 20. Dopodiché il team seleziona in tutta Italia gli studenti più motivati per accelerare i loro talenti. Gli studenti, attraverso delle sfide online, vengono poi messi in contatto con le aziende. «In particolare abbiamo sfidato i nostri talenti under 20 a creare una strategia di comunicazione per rendere Fatamorgana Gelateria la pausa studio per eccellenza durante la maturità - racconta Gherardo -. L’azienda ha scelto il team vincente e lo ha invitato a Roma per una giornata di incontro per poi lavorare 2 settimane da remoto». Le idee più apprezzate dai proprietari di Fatamorgana sono state quelle di Alessandro Tozzi, Alessio Quadrini, Giulia Ranieri, Rebecca Bottarelli e Michelle Pescina: un nuovo gusto chiamato «la pozione dello studente» che favorisce la concentrazione e riduce lo stress e una web challenge in cui i clienti assaggiano il nuovo gusto e cercano di indovinarlo, sfidando anche i loro amici. «Vogliamo dimostrare che grazie all’idea dei ragazzi - continua Gherardo - Fatamorgana ha avuto un incremento delle vendite». 

L’obiettivo di Gherardo e del suo team resta sempre e comunque quello di avvicinare i giovani al mondo del lavoro, pensando in un’ottica globale e, soprattutto digitale. «Vogliamo organizzare per questa estate dei ‘digital summer week’ solo per ragazzi under 20, con sessioni teoriche al mattino e pratiche nel pomeriggio, da proporre anche alle scuole. E per l’anno prossimo fornire anche dei corsi da remoto».