Shapps, il primo mercato finanziario di applicazioni
Shapps è una piattaforma che mira a diventare il primo mercato virtuale e finanziario di applicazioni dove la «moneta di scambio» è costituita da «certificati» che rappresentano una porzione dei ricavi futuri dell’applicazione
BIELLA - Se da una parte esistono applicazioni completamente gratuite e che non prevedono alcuno sborso di denaro, dall’altra, invece, sono molte le app che richiedono un pagamento, sia per l’installazione che al loro interno, per effettuare degli acquisti (cosiddette in-app purchase). Si stima che i ricavi totali delle app attualmente presenti sul mercato crescano dai 45,37 bilioni di dollari del 2015 ai 76, 52 bilioni di dollari del 2017. Sempre secondo queste stime, i ricavi da in-app purchase raggiungeranno i 28,9 bilioni di dollari durante questo 2017. Insomma, un bel po’ di soldi.
Cosa fa Shapps
E allora perchè non creare un vero e proprio mercato finanziario per app? E’ ciò a cui hanno pensato Massimo Mannoni, Antonio Arezzo ed Enrico Petocchi, che hanno creato Shapps, una piattaforma che mira a diventare il primo mercato virtuale e finanziario di applicazioni. La startup ha ricevuto 300K di capitale e ha vinto la fintech call di SellaLab, organizzata da Banca Sella e dedicata alle startup innovative in ambito finanziario.
Mercato finanziario per app
Ciò che fa la startup è creare un mercato composto da sviluppatori e investitori dove la «moneta di scambio» è costituita da «certificati» che rappresentano una porzione dei ricavi futuri dell’applicazione. «In questo mercato gli sviluppatori emettono dei certificati rappresentativi dei loro ricavi futuri attualizzando i flussi di cassa - ci racconta Massimo Mannoni -. Questi certificati sono negoziabili all’interno del nostro mercato e il loro valore riflette sia la performance attesa dall’app che la domanda/offerta del mercato». In questo modo l'investitore, ogni tre mesi, percepisce una sorta di divedendo pari alla percentuale dei certificati comprati.
Fondi in breve tempo
«Questo sistema, permette ai developers di avere dei fondi per lo sviluppo dell’app stessa in breve tempo - ci dice ancora Massimo - . Cosa molto importante per lo sviluppo del prodotto, soprattutto perchè le app, per restare competitive sul mercato, hanno bisogno di nuove installazioni che la maggior parte delle volte sono determinate da servizi aggiuntivi sempre nuovi». Nelle varie operazioni di investimento, gli investitori saranno aiutati da una piattaforma semplice dove sarà possibile controllare il prezzo delle app, le tendenze di prezzo e il portfolio performance. Il developers, inoltre, rimane titolare dell proprietâ dell'app al 100% ma perde la proprietà della percentuale del flusso futuro immesso a mercato.
A caccia di fondi e community
«Dopo aver finito il programma di SellaLab siamo a caccia di fondi e stiamo cercando di crearci una community di developers - conclude Massimo - Per loro il rischio è praticamente nullo e non esiste al momento uno strumento simile che permetta di vendere una parte delle proprie app per ottenere ricavi immediati».
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