3 giugno 2023
Aggiornato 13:00
Come si cambia

I millenials di oggi non comprano più: come cambia una generazione

Affittano anziché comprare, condividono anziché usare, viaggiano anziché acquistare oggetti. Lo scenario di una generazione figlia dei social e della sharing economy.

I millenials di oggi non comprano più: come cambia una generazione
I millenials di oggi non comprano più: come cambia una generazione Foto: Shutterstock

ROMA - Non hanno case perchè nella maggior parte dei casi si spostano spesso per lavoro e non hanno i fondi per fare investimenti a lungo termine. Cambiano professione ogni tre anni in media e viaggiano molto più di quanto non facessero i loro mamma e papà. Sono i millenials, la generazione che si sta costruendo in questi anni, figlia dello smart working e dei social network, e quella futura. In Italia sono ben 11,2 milioni i «ragazzi» nati tra il 1980 e il 2000, destinati a  crescere anche nel resto del mondo. Solo negli Usa, secondo l’US Census Bureau, saranno 81 milioni nel 2036 con un potere di acquisto di oltre 1,4 trilioni di dollari.

I giovani usano, ma non comprano
Mentre i genitori vogliono per i millenials una famiglia e un tetto sotto la testa che sia di proprietà come è accaduto a loro, lo stesso non vale, invece, per questa generazione nuova. Chi ha successo nella vita generalmente affitta ciò che gli serve, senza comprarlo, e lo usa effettivamente solo quando ne ha davvero bisogno. Si tratta di una generazione che non compra, neppure oggetti, ma preferisce investire il denaro in esperienze, come viaggi o sport estremi. Niente soprammobili che poi prendono polvere e non servono a nulla.

Il valore della condivisione
Una filosofia di vita che non si basa sul concetto di proprietà, ma di condivisione, come ci insegna mamma sharing economy che ha praticamente conquistato l’intera generazione dei millenials che ogni due per tre si inventa una startup basata proprio su questo concetto. Quando i soldi scarseggiano si risparmia, o si dividono le cose. Un po’ come è accaduto in questi anni.  Pensate al mercato automobilistico in crisi folle, che ha poi portato alla nascita di BlaBlaCar. Da un ultimo rapporto dell’Unione Nazionali Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) risulta che la quota di mercato del settore auto della fascia tra i 18 e i 29 anni non raggiunga neanche il 9%. In Usa, i proprietari di automobili sono scesi dal 74% della Generazione X (i nati tra il 1960 e 1975, per intenderci) al 48% dei millennials. Insomma, la macchina come status symbol per eccellenza, semplicemente non interessa ai giovani. Idem per la casa. Questi approcci hanno stimolato e sono stati stimolati proprio dalla nascita della sharing economy.

Si guadagna molto meno di una volta
In più c’è il fatto che sono aumentati i prezzi delle case, mentre i salari sono rimasti gli stessi o in alcuni casi sono addirittura diminuiti. Come riporta uno studio di Luxembourg Income Study, che offre uno spaccato non incoraggiante della situazione dei millennials occidentali. Mentre 30 anni fa, i giovani erano quelli che guadagnavano più soldi sulla media nazionale, oggi i loro salari sono inferiori del 20% rispetto ai loro coetanei negli anni Ottanta. Il trend negativo in quasi tutti i Paesi nel lasso di tempo analizzato, dal 1980 fino al 2010. Guadagnano meno i giovani inglesi (-2%), meno i tedeschi (-5%). Gli americani (-9%). Il fanalino di coda spetta come sempre agli italiani, con il 19% in meno rispetto alla scorsa generazione. Insomma, a fronte di questa situazione, è più che normale che i giovani oggi non abbiano più gli stessi valori di una volta. Ma forse sono stati anche indotti, ammettiamolo.