19 aprile 2024
Aggiornato 18:30
open innovation

Perché Enel apre un hub per l'innovazione a Tel Aviv

Enel ha aperto un hub per l'innovazione a Tel Aviv in Israele. Ecco perchè la società ha deciso di puntare sul secondo Paese più innovativo al mondo

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio Foto: Shutterstock

TEL AVIV - Far prosperare le startup in un’ottica di open innovation, in un terreno fertile come quello di Tel Aviv. E’ questo l’obiettivo di ENEL che poche settimane fa ha aperto il suo polo per l’innovazione in Israele, peraltro, prima azienda italiana a lanciare un hub innovativo di queste dimensioni nel Paese.

Enel apre un hub per l’innovazione a Tel Aviv
La struttura è stata aperta in collaborazione con  SOSA & The Junction, una delle community per l'innovazione di maggior successo in Israele, con l’obiettivo di creare uno sportello unico in grado di offrire soluzioni alle startup israeliane disposte a sviluppare e realizzare prodotti e servizi all'avanguardia con ricadute economiche e sociali. L’obiettivo di Enel, di fatto, è quello di scovare ogni anno fino a 20 startup israeliane ad alto potenziale offrendo loro un programma di supporto dedicato.

Un contesto interessante
Ma perché una società come ENEL ha deciso di puntare proprio sul territorio israeliano? «Ci troviamo in un contesto molto interessante nel settore energetico – ha dichiarato l’Amministratore delegato di Enel, Francesco Starace - Società come Enel, che fanno dell'innovazione tecnologica un pilastro della propria strategia industriale, hanno di fronte grandi opportunità. Il nostro Innovation Hub di Tel Aviv rappresenta una tappa importante in questo nuovo contesto. Adottiamo la filosofia dell’innovazione aperta collaborando con le migliori startup in tutto il mondo e mettendo a disposizione la nostra expertise tecnologico-ingegneristica per favorire nuovi usi dell'energia, nuovi modi di gestirla e renderla accessibile a sempre più persone. Israele è uno dei paesi più innovativi al mondo che ogni anno vede la nascita di centinaia di startup. Sono certo che la nostra presenza in questo paese ci permetterà una accelerazione nella innovazione in campo energetico».

Come si struttura il percorso
In Israele il Gruppo adotterà il modello operativo che ha testato in altre aree per esempio l’America Latina, un modello che sta già dando risultati e che ha permesso a ENEL di identificare 30 startup i cui progetti strategici sono attualmente in esecuzione. Più nel dettaglio le startup saranno selezionate da un comitato consultivo composto da rappresentanti senior di ENEL che ne valuteranno la conformità strategica agli obiettivi del Gruppo e il potenziale business. Ogni start-up che lavorerà nel perimetro ENEL avrà a fianco una figura di collegamento interno che faciliterà l’interazione con le global business lines e le unità di mercato del Gruppo. Inoltre le startup selezionate potranno beneficiare di una serie di risorse come: tutoraggi forniti da senior di ENEL e SOSA & The Junction, un ambiente ad alta tecnologia e confortevole dove lavorare, banchi di prova per migliorare le loro soluzioni, possibilità di eseguire progetti pilota nei paesi in cui ENEL è presente e accesso ai canali di vendita del Gruppo che raggiungono ogni giorno milioni di clienti. Le startup che lavoreranno con ENEL avranno la possibilità di ricevere ulteriori finanziamenti da parte del ministero dell'Economia israeliano che, secondo un accordo in essere con Enel, fornirà assistenza per un importo pari al sostegno messo a disposizione da Enel.

Perché Tel Aviv?
Israele vanta attualmente il più alto numero di aziende high tech per abitante: quasi cinquemila per otto milioni di persone. Una ogni milleseicento. Meglio ripeterlo: 1 impresa IT ogni 1.600 abitanti. Come può un paese di appena 8 milioni di abitati, circondato da nemici, essere il secondo polo mondiale della tecnologia? Il sistema israeliano, vuoi per ragioni storiche, culturali, militari, ha un mercato interno molto limitato. Ragione che spinge le startup nascenti a pensare già in grande, puntando lo sguardo oltre i confini, cosa che agli startupper italiani spesso manca, focalizzati, almeno in prima battuta, al mercato nazionale. Inoltre mentre nella Silicon Valley è strettissimo il connubio tra università e impresa, in Israele è il Governo ad aver creato un ecosistema legale e fiscale ideale per far sviluppare le idee più innovative e le imprese più dinamiche. E’ il Governo quindi che fa crescere l’economia e attira capitali, oltre alle multinazionali che investono sul territorio. Una manna per le startup che si trovano all’interno di un sistema di open innovation tra i più proficui del mondo. Ecco perché il ricco ecosistema dell’innovazione israeliano ha attirato oltre il 25% delle multinazionali globali che hanno insediato qui i loro R&D lab.