26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Notizia ancora non confermata dal gruppo di Cupertino

Apple e la realtà virtuale: in arrivo il visore per l'iPhone?

Il gruppo di Cupertino riapre alle ipotesi sui suoi prossimi prodotti, con un brevetto - appena depositato - per un sistema in grado di far apparire davanti agli occhi i dati che vediamo su iPhone.

NEW YORK - Dopo la notizia di una possibile automobile elettrica di Apple, il gruppo di Cupertino riapre alle ipotesi sui suoi prossimi prodotti, con un brevetto - appena depositato - per un sistema in grado di far apparire davanti agli occhi i dati che vediamo su iPhone. Una mossa che potrebbe far entrare Cupertino in un mercato in rapida espansione, quello della realtà virtuale, guidato da Oculus Rift, Samsung Gear VR e Cardboard di Google.

IL PRIMO DISPOSITIVO VIRTUALE? - La notizia - non commentata da Apple - segue una inserzione sul sito del gruppo, per trovare ingegneri con capacità nello sviluppo di applicazioni per la realtà virtuale. Tuttavia come scrive il Financial Times, non è detto che il gruppo stia sviluppando un paio di occhiali per la realtà virtuale: questo perché spesso Apple conduce ricerche nei suoi laboratori che non portano alla produzione di alcun dispositivo. Apple inoltre è una delle poche grandi società tecnologiche che non hanno ancora lanciato un dispositivo per la realtà virtuale, settore che ha fatto parlare di sé soprattutto dopo l'acquisto da parte di Facebook di Oculus VR per due miliardi di dollari.

LA SFIDA DI GOOGLE - Google invece ha lanciato Cardboard, set di realtà virtuale per smartphone Android. Anche Samsung ha lanciato il suo dispositivo in commercio negli Stati Uniti dal mese scorso. E anche LG e Sony stanno preparando i loro dispositivi. Nelle immagini che accompagnano il brevetto si vede una maschera (con cuffie incorporate) in cui è possibile inserire iPhone e che può essere indossata come un paio di occhiali. Questo mentre Jonathan Ive, uno dei più importanti executive di Apple, qualche mese fa in una intervista al New Yorker aveva detto che il gruppo non stava sviluppando un dispositivo simile ai Google Glass, sostenendo che il volto fosse "il posto sbagliato" sul quale inserire la tecnologia di ogni giorno.