Al Cern di Ginevra ripartito il superacceleratore Lhc
I primi fasci sono stati iniettati nell'anello da 27 chilometri della macchina all'energia di 450 miliardi di elettronvolt (Gev) per fascio
ROMA - Il più grande acceleratore del mondo è di nuovo attivo e il suo lavoro sta procedendo bene. Il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra è ripartito nella notte, una volta superati alcuni piccoli problemi che hanno costretto a rinviare il momento della ripresa dopo la pausa invernale, dedicata alla manutenzione. L'avvio della macchina era infatti previsto nella serata di venerdì scorso, ma i tecnici hanno preferito attendere che alcuni problemi al sistema elettrico venissero definitivamente superati.
«Non è accaduto nulla di speciale, sono stati fatti interventi di ordinaria amministrazione», ha rilevato il fisico Guido Tonelli, responsabile mondiale dell'esperimento Cms, uno dei quattro esperimenti dell'acceleratore. «Il guasto è stato riparato e tutto sta andando bene», ha aggiunto l'esperto. Risolvere il problema ha richiesto un po' di tempo perché «il sistema di controllo della macchina è così complesso, che fare qualsiasi controllo significa passare in rassegna migliaia di componenti».
L'imponente sistema di sicurezza è stato installato in seguito al guasto che dopo l'avvio del settembre 2008, aveva costretto l'acceleratore ad un lungo periodo di inattività. Da allora il sistema che segnala situazioni critiche nei magneti è stato sostituito con 7.000 nuove schede elettroniche e 250 chilometri di cavi, fino a rendere l'Lhc è 3.000 volte più sicuro. Adesso i fasci di particelle stanno scorrendo nell'acceleratore, uno alla volta e ognuno in una direzione diversa. La velocità è per il momento quella, relativamente bassa, alla quale i fasci vengono iniettati nella macchina, pari a 450 miliardi di elettronvolt (Gev) per fascio (complessivamente 900 GeV).