4 maggio 2024
Aggiornato 19:30

AATO 1: il bilancio della presidenza Perari, investimenti notevoli nel triennio

Soddisfazione per il lavoro svolto. Venti milioni in totale solo per l’acquedotto di Montedoglio

PERUGIA – Tempo di bilanci per l’Autorità d’ambito territoriale ottimale 1 di Perugia, che il 31 marzo vedrà il passaggio di testimone tra il presidente Massimo Perari e il sindaco di Perugia, Renato Locchi. Nel corso del triennio affidato a Perari, sono stati notevoli gli investimenti sul territorio, che hanno permesso, tra le altre, le inaugurazioni dell’acquedotto di Montedoglio e del depuratore di Ponte Felcino, oltre a una riduzione considerevole delle perdite, grazie a frequenti controlli, alla mappatura della rete acquedottistica, fino a tutti i lavori che consentiranno di interconnettere le tre reti di adduzione dell’ambito perugino.

Un panorama completo della situazione reso noto dal presidente dell’Aato 1, Massimo Perari, prima del passaggio di consegne. Un’ulteriore occasione, tra l’altro, anche per tranquillizzare i cittadini sulla questione delle bollette, e in particolar modo sulla parte relativa al canone per la fognatura e la depurazione per coloro che non sono allacciati né alla pubblica fognatura né ai depuratori. «I cittadini possono stare tranquilli – conferma Perari -, perché le bollette del 2008 e quelle successive non contengono, per coloro che non sono allacciati al servizio di depurazione e fognatura, quella parte di costi. Una legge recente legge, inoltre, impone al soggetto gestore di restituire il non dovuto entro cinque anni: un’altra buona notizia per gli utenti».

«Per quanto riguarda, poi – è il resoconto del presidente dell’Autorità d’ambito territoriale -, la situazione degli investimenti attuati, il bilancio dell’ente può chiudersi positivamente. Nel 2008, sono stati molteplici i lavori per migliorare il servizio idrico. A partire dal più grande investimento, un’opera epocale, quello dell’acquedotto di Montedoglio, che porterà l’acqua fino a Perugia e toccherà tutti i comuni dell’alta Umbria, per il quale è stata recentemente fatta una gara d’appalto da 10 milioni di euro, dei quali 7,5 che provengono da risorse regionale e il resto dalle tariffe. Dopo che, è necessario ricordarlo, già nel 2007 ne era stata inaugurata la prima parte, per un costo di altri dieci milioni, che ha servito, nel primo tratto i comuni di Città di Castello e soprattutto di Umbertide, dove fino a quel momento l’acqua era razionata. Poi il grande depuratore di Ponte Felcino, spesa prevista 4 milioni di euro, a cui se ne aggiungeranno altri 3 per la gara d’appalto per adeguare la rete fognaria della zona, fino a Sant’Egidio e Ponte Valleceppi. Inaugurato, inoltre, sempre nel 2008 il depuratore di Montesperello, che serve tutta l’area di Magione, e che è costato 2 milioni di euro».

Tra le opere del triennio, inoltre, è stata inaugurata la grande rete adduzionistica della Media valle del Tevere che serve tutti i comuni tra Todi e Marsciano: un’altra opera da 10 milioni di euro, che ha risolto definitivamente i problemi di acqua in una zona in cui scarseggiava. «In particolare – prosegue Perari - nel 2008 è stata inaugurata l’ultima parte di questo acquedotto che ha portato l’acqua a Collazzone, per un costo di un milione e trecentomila euro di euro. Mentre altri dieci milioni sono stati spesi, nel 2005, per la rete acquedottistica del Trasimeno, che ha consentito di portare acqua di ottima qualità nei comuni lacustri».

Tra le altre opere ricordate da Perari, poi, anche la gara d’appalto da 2.340.000 euro per la rete fognaria che correrà lungo tutta la E45, nella zona di Città di Castello, più altri 2.100.000 per l’adeguamento dell’impianto di depurazione, dopo la dismissione di quello di San Giustino. E ancora, il rifacimento dei pozzi del Subasio, per un investimento di 2.800.000 euro, di cui 2.200.000 di fondi regionali, la gara d’appalto da 380mila euro per la rete fognaria di San Martino in Campo, gli altri 380mila per la copertura del depuratore di San Sisto, i 300mila per l’inaugurazione dell’acquedotto di Monte Castello Vibio, i 600mila per la fognatura a Cannara e il milione di euro per l’apertura dell’ultima propaggine della rete che serve la media valle del Tevere, che ancora aveva l’acqua razionata. Da sottolineare, infine, anche i quasi quattro milioni di euro che sono serviti, a Perugia, per la manutenzione straordinaria della rete e gli investimenti, già previsti per il 2009, di un milione di euro per arginare le perdite di acqua lungo la rete del servizio idrico.

«Sottolineo, poi – spiega ancora Massimo Perari -, con soddisfazione l’affidamento definitivo del servizio idrico integrato alla società Umbria acque spa, che, dopo una gara, lo gestirà fino al 2027. Firmata anche una convenzione con l’ente irriguo che gestisce la diga di Montedoglio per opzionare l’acquisito di 15 milioni di metri cubi di acqua, di cui 10 serviranno per i comuni dell’Alta valle del Tevere fino al perugino, gli altri per i comuni del Trasimeno, che ci metterà al riparo da qualsiasi emergenza idrica. Infine il progetto sulle perdite, finanziato con 700.000 euro dalla tariffa e 400.000 dalla Regione, grazie al quale il soggetto gestore, tra Città di castello, Assisi, Umbertide e Gubbio, ora recupera ben 200 litri di acqua al secondo».