28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Presentato a Milano

Rapporto Blossom & Company – Assobiotec “Biotecnologie in Italia 2009”

209 prodotti in sviluppo, 260 imprese, 5,4 miliardi di Euro di fatturato e 41mila addetti. Ecco i numeri 2009 del biotech italiano

MILANO – Si è svolta oggi a Milano, nell’ambito della manifestazione internazionale Bio-Europe Spring 2009, in corso dal 16 al 18 marzo presso il Milano Convention Centre di Fieramilanocity, la presentazione del Rapporto Blossom & Company – Assobiotec «Biotecnologie in Italia 2009», realizzato insieme al CrESIT - Università dell'Insubria di Varese, al CIBIE - Center for Research in International Business and Economics dell’Università di Pavia, a Farmindustria, con il supporto dell’ICE. Il Rapporto, giunto alla quinta edizione, fotografa il comparto e ne analizza i trend di sviluppo, oltre che i punti di forza e di debolezza.

Nell’occasione sono intervenuti Stefano Milani - CEO di Blossom & Company, Sergio Dompé - Presidente di Farmindustria, e Roberto Gradnik – Presidente di Assobiotec.

260 imprese, di cui oltre il 50% costituite a partire dal 1999; forte predominanza di aziende dedicate alla cura della salute (190, 73% sul totale), oltre che di piccole imprese (190, 73% sul totale); netta prevalenza di aziende start-up (147, pari al 57%); 41.000 addetti, di cui oltre 8.500 impegnati in attività di Ricerca & Sviluppo (+36%); 5,4 miliardi di Euro di fatturato (+24% nell’ultimo anno); 1,5 miliardi di investimenti in R&S (in crescita del 15% nell’ultimo anno); patrimonializzazione in crescita del 33%; EBIT in continuo miglioramento (+84% rispetto all’anno precedente).
Questi, in sintesi, i numeri del biotech italiano.

Cresce notevolmente la capacità di innovare, come dimostrano i 209 prodotti in sviluppo pre-clinico (73) e clinico (136, di cui 26 sono in Fase I, 55 in Fase II, 55 in Fase III), che trovano applicazione terapeutica nelle aree degli antineoplastici e degli immunomodulatori, e, in percentuale minore, del sistema nervoso centrale, della dermatologia e del cardiovascolare. Vi sono poi 49 progetti in fase di ricerca precoce («discovery»), che rappresentano una interessante promessa per il settore per i prossimi anni, e che fanno salire a 258 i prodotti italiani complessivamente in sviluppo.

«Nel 2009 le regole del gioco stanno cambiando: nonostante ciò, il comparto registra una crescita numerica delle giovani imprese innovative italiane, confermando quindi che anche nel nostro paese si fa innovazione» ha affermato Stefano Milani, CEO Blossom & Company.

«Con la sua capacità di innovare il biotech italiano è riuscito a vincere una sfida solo pochi anni fa impensabile, apparendo finalmente sul radar screen delle grandi compagnie biofarmaceutiche e biotecnologiche e dei venture capital»
ha commentato Roberto Gradnik - Presidente Assobiotec, l’Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa parte di Federchimica. «Purtroppo la difficile congiuntura economica internazionale si sta ripercuotendo sulle realtà industriali che, come quelle biotech, maggiormente progettano e investono sul futuro. In questo scenario, in assenza di specifiche misure di sostegno, il settore rischia un tracollo nel giro di 1-2 anni» ha proseguito Gradnik. «E’
necessario quindi avviare in tempi rapidissimi misure di sostegno che garantiscano la sopravvivenza in questo delicato momento e favoriscano il rilancio competitivo negli anni futuri, riprendendo gli interventi per la R&S industriale, in primo luogo con il ripristino dell’automatismo del credito d’imposta.

Ugualmente indispensabili sono l’avvio del bando per il finanziamento del settore Scienze della Vita di Industria 2015, l’agevolazione dell’accesso al credito, il sostegno alle Giovani Imprese Innovative, e, in definitiva, la progettazione di misure strategiche e strutturali, che consentano alle nostre imprese di aumentare la propria competitività in attesa di superare la crisi».

«Per molti anni ho seguito quotidianamente l’area del biotech in Italia, anche dal punto di vista istituzionale, con la soddisfazione di vedere nascere e crescere realtà divenute nel tempo sempre più dinamiche» – ha affermato Sergio Dompé, Presidente di Farmindustria. «Considerata la difficoltà di avere una fotografia precisa del biotech nel suo complesso, accolgo quindi con piacere il dato di un aumento del campione del Rapporto Blossom & Company - Assobiotec che determina il forte incremento di alcuni indicatori. Incremento sulla cui interpretazione credo doveroso, spinto dall’esperienza acquisita sul campo, suggerire una lettura cauta, focalizzando piuttosto l’attenzione sui valori assoluti» ha spiegato Dompé. «La crisi finanziaria in atto deve ora spingere ad un impegno ancora maggiore sulla qualità perché la curva della crescita dei progetti per il 2009 subirà probabilmente una forte correzione. E’ quindi l’ora di consolidare gli investimenti e portare a termine ricerche e studi iniziati anche dieci anni fa in una congiuntura certamente più favorevole».