19 aprile 2024
Aggiornato 13:00

Il ruolo dell’acido ribonucleico nella malattia di Alzheimer

I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’ultimo numero di The Journal of Biological Chemistry

Gli scienziati della Louisiana State University, coordinati da Walter J. Lukiw, hanno identificato per la prima volta una funzione specifica di un frammento di acido ribonucleico (Rna) nella regolazione dell’infiammazione e nello sviluppo della malattia di Alzheimer. I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’ultimo numero di The Journal of Biological Chemistry.

Lukiw e colleghi hanno mostrato che questo minuscolo frammento di Rna, o microRna, denominato miRna-146a si trova in quantità elevate nelle cellule cerebrali umane stressate e nella malattia di Alzheimer. Esso gioca un ruolo cruciale nella regolazione dell’infiammazione e nella neuropatologia correlata alla malattia. «L’obiettivo di questa ricerca neuroscientifica – dice Lukiw – è di ampliare la nostra comprensione della biologia molecolare e dei meccanismi genetici associati all’Alzheimer al fine di far progredire le strategie terapeutiche per contrastare questo tragico e comune disordine neurologico».

La malattia di Alzheimer è una demenza degenerativa invalidante a esordio prevalentemente senile (oltre i 60 anni, ma può manifestarsi anche in epoca presenile) e prognosi infausta. Oggi è definita come quel processo degenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a poco l'individuo che ne è affetto incapace di una vita normale. In Italia ne soffrono circa 800mila persone, nel mondo 26,6 milioni, secondo uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora (Usa), con una netta prevalenza di donne.