19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Spagna

Bambino nel pozzo in Spagna, i soccorritori non si arrendono

Sei giorni fa il bimbo di due anni è caduto in un pozzo vicino Malaga. Trecento persone lavorano in turni da 100 ogni otto ore

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MADRID - Centinaia di tecnici continuano a lavorare giorno e notte in Spagna per tentare di raggiungere il bambino di due anni, Julen, caduto il 13 gennaio in un pozzo stretto e profondo nel Sud della Spagna. L'operazione di salvataggio, senza precedenti nel Paese secondo i media, è in corso da domenica su una montagna del comune di Totalan (Andalusia) dove la natura del terreno ha reso l'impresa particolarmente difficile.

Secondo Tve, la televisione spagnola, il bambino dovrebbe essere raggiunto al massimo entro lunedì. Una scavatrice gigante è stata installata d'urgenza sul sito dove i tecnici si apprestano a scavare un tunnel verticale parallelo al pozzo.

«Speriamo che il lavoro possa farsi il più rapidamente possibile e che le condizioni adesso saranno più favorevoli di quanto siano state fino a questo momento», ha detto alla stampa l'ingegnere Ángel García Vidal, della squadra di tecnici. Quando il tunnel verticale raggiungerà gli 80 metri di profondità, il livello in cui si troverebbe il bambino, dei minatori dovranno scavare a mano un canale di collegamento con il pozzo. Cosa che potrebbe durare una ventina di ore, secondo Tve.

Le chance che il piccolo Julen sia ancora in vita stanno diminuendo con il passare incessante delle ore tenendo con il fiato sospeso una intera nazione. Una situazione che ricorda da vicino la tragedia di Vermicino. Nessuna prova che Julen sia vivo c'è stata dal giorno dall'incidente. Il bambino è caduto nel pozzo abbandonato di 25 centimetri di diametro e di più di 100 metri di profondità mentre giocava non lontano dai genitori che stavano facendo un pic-nic.