24 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Immigrazione

Il mondialista Macron chiude i porti all'Aquarius: "Vada a Malta". La sinistra insorge

Persa la bandiera panamense, Aquarius è alla ricerca di un porto dove far sbarcare i migranti raccolti

PARIGI - Anche la Parigi aperta e accogliente di Macron chiude i porti agli irregolari. L'Aquarius a Marsiglia o in qualunque altro porto francese non può attraccare.  La Francia suggerisce che la nave delle Ong Sos Méditerranée e Medici Senza Frontiere si diriga verso Malta e lì sbarchi i 58 migranti che ha a bordo. «Diciamo chiaramente che non dovrebbe trascorrere quattro o cinque giorni in mare per dirigersi verso la Francia o la Spagna o un altro luogo», ha detto una fonte dell’Eliseo dietro garanzia di anonimato, «deve attraccare presto e al momento è vicina a Malta». Persa la bandiera panamense, Aquarius è infatti alla ricerca di un porto dove far sbarcare i migranti raccolti. Ieri aveva chiesto di poter attraccare a Marsiglia, ma oggi il governo francese ha risposto di no, sostenendo che bisogna rispettare le regole europee, quindi dirigere l’imbarcazione umanitaria verso il porto più vicino, ovvero Malta o l’Italia. 

La sinistra contro
La sinistra francese ha denunciato all’unanimità l’atteggiamento «irresponsabile» e «inaccettabile» dell’esecutivo. «Non chiudiamo le porte dell’emergenza quando arriva qualcuno che è sul punto di morte», ha commentato criticamente Boris Vallaud, il portavoce del Partito socialista, su BFMTV, attaccando la «irresponsabilità» dell’esecutivo: «Non possiamo replicare ogni due mesi questa stessa scena di un governo disincantato che guarda altrove», ha aggiunto. Matignon ha fatto sapere ieri che Parigi preferisce una «soluzione europea» per l’Aquarius e il ministro degli Affari europei, Nathalie Loiseau, ha manifestato oggi a Sud Radio la speranza che l’Unione europea raggiunga una soluzione «in giornata». «Per il momento, (la Francia) dice di no perché se vogliamo avere una politica migratoria coerente, dobbiamo rispettare le regole europee», ha spiegato da parte sua il ministro dell’Economia Bruno Le Maire su BFMTV. «Questo no è quello di un potere moralmente decadente perché incapace di onorare il nostro dovere più semplice e basilare di umanità», ha denunciato Benoît Hamon, presidente di Génération.s, su Twitter.

Da Bruxelles nessun coordinamento
Da Bruxelles tutto tace, nessun coordinamento. La Commissione europea non ha ricevuto alcuna richiesta dalla Francia né da altri Stati membri per trovare una soluzione al caso della nave Aquarius2, in navigazione con 58 migranti a bordo, che ha chiesto l'autorizzazione per sbarcare nel porto di Marsiglia. "Sbarchi a Malta", è la risposta che arriva dall'Eliseo. L'Unione europea al momento non sembra decisa a intervenire. "La situazione legale dell'Aquarius 2 è questa: è una nave senza bandiera europea, e ha operato in un'area di ricerca e salvataggio libica", spiega la portavoce della Commissione europea Natasha Bertaud. Perciò, "non impegna la responsabilità europea. Nessuno Stato membro si è fatto avanti" per aiutare.

La ministra: "Chiusura porti Italia contro umanità"
Tutto questo mentre la ministra francese degli Affari europei Nathalie Loiseau ha dichiarato di sperare che l’Unione europea arrivi «in giornata» a rispondere alla nave umanitaria Aquarius, che ha chiesto l’autorizzazione a sbarcare a Marsiglia 58 migranti soccorsi a bordo. Ma ha accusato l’Italia di agire «contro il diritto, contro l’umanità». «Da ieri i ministri dell’Interno dell’Ue ci lavorano incessantemente, spero che si abbia una risposta in giornata», ha spiegato la ministra a Sud Radio. «Si troverà – ha aggiunto – una soluzione», ricordando che altre crisi simili sono state risolte negli ultimi mesi con un accordo di suddivisione dei rifugiati tra i diversi paesi europei. Dalla chiusura dei porti italiani ai migranti, le navi che portano soccorso nel Mediterraneo hanno crescenti difficoltà a sbarcare le persone salvate in Europa. Contrariamente alla Spagna, la Francia non ha mai accettato di far sbarcare i migranti delle navi umanitarie, sottolineando che in base alle leggi del mare i naufraghi devono essere sbarcati nel «porto sicuro» più vicino. O quello più vicino alle coste libiche, cioè – ha ribadito Loiseau – «come sanno tutti, si tratta dell’Italia o di Malta». E ha continuato: «Non si può reinventare la geografia». Loiseau ha attaccato senza mezzi termini la politica inaugurata dall’Italia con Matteo Salvini ministro dell’Interno. «L’Europa è dieci volte più solidale di quanto non lo fosse precedentemente. Questa è la ragione per la quale noi ribadiamo all’Italia: l’idea di chiudere i suoi porti a gente in difficoltà è contraria al diritto, è contraria all’umanità». E ha aggiunto: «Quello che ci dispiace è che qualche paese si sia messo al di fuori di questa solidarietà europea che è indispensabile».