18 marzo 2025
Aggiornato 22:00
Esteri

Usa e Iran sull'orlo della guerra: «Trump pronto a bombardare»

L'Australia rivela che già da agosto Washington potrebbe bersagliare i siti nucleari. E negli ultimi giorni lo scontro verbale con Teheran è salito di livello

ROMA – Fonti del governo australiano ritengono che gli Stati Uniti si stiano preparando a bombardare i siti nucleari iraniani, forse già il prossimo mese. È quanto hanno rivelato all'emittente australiana Abc, aggiungendo che l'Australia, così come l'intelligence britannica, collaborerà a identificare i possibili obiettivi. Tuttavia il premier australiano ha ribattuto di non avere motivo di credere che gli Stati Uniti si stiano preparando a uno scontro: «Il presidente Trump ha espresso in modo molto chiaro le sue posizioni a tutto il mondo, ma questa storia non ci sono state consultazioni con me, il ministro degli Esteri, il ministro della Difesa o il capo della Stato maggiore».

Tensioni in aumento
Le rivelazioni dell'Abc arrivano nel pieno di un acceso scontro verbale tra Teheran e Washington: domenica scorsa Trump ha ammonito con un tweet il presidente iraniano Hassan Rohani a «non minacciare mai più gli Stati Uniti o soffrirete conseguenze che pochi nella storia hanno sofferto prima». Gli Stati Uniti, ha detto Trump, «non sono più un Paese che sopporterà le vostre folli parole di morte e violenza: stia attento». A rispondergli è stato ieri il comandante delle Brigate al Quds, braccio armato all'estero dei Guardiani della Rivoluzione islamica, Qassem Soleimani. Il capo delle forze speciali iraniane ha infatti avvertito il presidente americano Donald Trump che che gli Usa attaccheranno l'Iran, Teheran «distruggerà tutto quello che hai». Lo riporta l'agenzia iraniana Tasnim, secondo Bbc. «Come soldato è mio dovere rispondere alle tue minacce. Parla con me, non con il presidente (Rohani, ndr). Non fa parte della compostezza del nostro presidente risponderti. Siamo vicini, dove neanche puoi immaginarlo. Vieni. Siamo pronti. Se inizi la guerra noi metteremo fine alla guerra. Sai che questa guerra distruggerà tutto quello che hai», ha detto senza mezzi termini il generale.

Senza paura
Lo stesso comandante ha rivelato fra l'altro che gli Stati Uniti avrebbero chiesto all'Iran di fare in modo che le forze Usa in Iraq non vengano attaccate. Soleimani accusa il presidente Donald Trump di ricorrere ad un linguaggio «da bische e da night club. Le coraggiose dichiarazioni del presidente Rohani hanno lasciato il segno – ha affermato – Le forze delle Brigate al Quds sono l'esatto opposto delle forze statunitensi e Trump deve sapere che siamo un popolo che ama il martirio e lo attendiamo».