19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Il rebus Russia

La Russia accusa l'Occidente: finanzia ONG e proteste per destabilizzarci

L'Occidente finanzia le ONG russe e "incoraggia" i giovani a protestare e screditare lo Stato russo attraverso i media. La denuncia giunge dalla Camera alta del Parlamento russo, che definisce la sovranità della Russia sotto minaccia, in una relazione appena pubblicata

MOSCA - L'Occidente finanzia le ONG russe e «incoraggia» i giovani a protestare e screditare lo Stato russo attraverso i media. La denuncia giunge dalla Camera alta del Parlamento russo, che definisce la sovranità della Russia sotto minaccia, in una relazione appena pubblicata. Una relazione che non usa giri di parole per spiegare quello che Usa e alleati starebbero facendo per destabilizzare l'eterno nemico russo. "La creazione e il sostegno delle ONG» che «difendono gli interessi degli stati stranieri» e «la creazione di insegnanti nel sistema educativo occidentale» minacciano «seriamente la sovranità» della Russia, si legge nel documento, prodotto dalla Commissione per la protezione dell'indipendenza nazionale del Consiglio della Federazione (il Senato). La commissione, istituita lo scorso giugno, ritiene inoltre che «il coinvolgimento dei giovani in azioni di protesta», sia incoraggiato dall'Occidente, è anche una minaccia, come «i media e le reti sociali che screditano» Russia e la Chiesa ortodossa russa. «L'interferenza negli affari interni della Russia non avviene esclusivamente con la propaganda diretta, svolta da mezzi pubblici come Radio Svoboda (finanziata da Washington), ma anche con programmi educativi che coinvolgono giornalisti russi» o con «la formazione dei quadri politici russi all'estero», continua la relazione. 

L'accusa
Nel 2016, il ramo russo del movimento politico Open Russia, finanziato dall'ex oligarca Mikhail Khodorkovsky, «ha investito più di un milione di dollari in campagne elettorali e proteste non autorizzate dall'opposizione», ha dichiarato la Commissione. La relazione raccomanda inoltre di vietare tutte le attività delle ONG finanziate dall'estero, ad eccezione di quelle coordinate con lo Stato russo. Lunedì la Russia ha minacciato i media americani operanti nel suo territorio con nuove restrizioni in risposta a reclami del canale televisivo russo RT, che ritiene che le sue attività siano ostacolate negli Stati Uniti.

Dopo le polemiche tra Ungheria e Ue
Negli scorsi mesi sono scoppiate diverse polemiche tra Ue e Ungheria per il medesimo motivo: Viktor Orban, cioè, si è impegnato a far approvare una norma che limitasse l'azione delle ONG estere nel Paese, convinto che queste operassero con l'esplicito obiettivo di destabilizzare il proprio esecutivo. «Nemico» di Orban per eccellenza, in particolare, è il magnate ungherese George Soros, considerato da molti genericamente un «benefattore», e da molti altri come «burattinaio dell'ordine mondiale», in virtù delle finalità politiche e geopolitiche che le Fondazioni benefiche a suo nome di fatto perseguono all'estero.