Orban «il razzista» vuole cambiare l'Europa
Ore ad alta tensione per Bruxelles. Domenica, gli ungheresi saranno chiamati a recarsi alle urne per esprimersi sulle quote per il ricollocamento dei migranti proposto dall'Ue
BUDAPEST - Ore ad alta tensione per Bruxelles. Domenica, gli ungheresi saranno chiamati a recarsi alle urne per esprimersi sul referendum convocato dal premier di destra Viktor Orbán, su un tema che turba i sonni europei: l'immigrazione. Gli ungheresi dovranno in particolare decidere se accettare o respingere il sistema di quote obbligatorie messo a punto da Bruxelles per la ricollocazione dei migranti entro i territori dell'Ue.
Bassa affluenza
Il referendum sarà valido soltanto se l'affluenza supererà il 50% degli 8,3 milioni di aventi diritto al voto. Secondo l'ultimo sondaggio, condotto da Medián, l'affluenza potrebbe, però, essere più bassa. Degli intervistati soltanto il 42% ha dichiarato che si recherà alle urne.
Picco di contrari alle quote
Di questa percentuale l'83% ha dichiarato di essere dalla parte del primo ministro conservatore Orbán e di voler votare contro le quote. Soltanto il 13% intende votare «sì» alla domanda sulla scheda, con posizioni più filo-Ue, e il 3% pensa di annullare la scheda. Sul fronte del no la maggior parte degli elettori di Fidesz (86%), partito di Orban, e dell'estrema destra di Jobbik (88%). Per l'astensione soprattutto gli elettori di sinistra: soltanto il 20% intende recarsi alle urne domenica.
Deportazioni
Di recente il premier ha anche proposto di deportare in vasti campi profughi extra-Ue tutti coloro che entrano illegalmente in Europa. «Tutti coloro che entrano illegalmente dovrebbero essere radunati e portati altrove, non in altri Paesi, ma fuori dall'Ue», ha detto. «La sicurezza e gli approvvigionamenti per questo territorio devono essere garantiti dall'Ue nel suo stesso interesse», ha aggiunto sottolineanto che i richiedenti asilo dovranno stare in questi campi fino a quando non verrà accolta la loro richiesta.
(Con fonte Askanews)
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