Obama e la promessa non mantenuta sull'accoglienza dei siriani
Quasi otto mesi dopo aver annunciato di voler accogliere almeno 10.000 rifugiati siriani nel 2016, gli Stati Uniti ne hanno invece fatti entrare solo 2.500

NEW YORK - Quasi otto mesi dopo aver annunciato di voler accogliere almeno 10.000 rifugiati siriani nel 2016, gli Stati Uniti hanno invece fatto entrare solo 2.500 persone provenienti dal Paese distrutto dalla guerra civile. Inoltre, l'amministrazione Obama sta per procedere con un nuovo giro di rimpatri di latinoamericani, tra cui donne e bambini che chiedono protezione umanitaria. Per questo, scrive il New York Times, il presidente Barack Obama sta affrontando dure critiche da parte dei democratici in Congresso e dei gruppi che si battono per la difesa dei migranti.
Rimproveri
I critici di Obama gli rimproverano che alle appassionate parole sul valore dell'accoglienza non sono seguiti i fatti e hanno avvertito che il presidente, che ospiterà un summit sui rifugiati a settembre all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, rischia di minare la sua influenza sul tema, in un momento in cui la leadership americana è necessaria per contrastare il fronte contro i rifugiati.
La promessa e le difficoltà
Alla Casa Bianca, Obama ha detto ai suoi più stretti collaboratori che non si può mancare l'obiettivo di accogliere 10.000 rifugiati siriani; la complessa e costosa rete di controlli di sicurezza, condivisa da varie agenzie governative, sta però rendendo difficile il raggiungimento dell'obiettivo. Allo stesso tempo, i consiglieri di Obama sono consapevoli dell'impossibilità di rimuovere alcune procedure di sicurezza per rendere più snello e veloce il processo, visto che questo è un anno elettorale e che 47 democratici alla Camera hanno votato insieme ai repubblicani per rafforzare la rete di controlli sulle persone da accogliere.
Un problema centrale per gli States
Anche il flusso di migranti proveniente dall'America centrale pone un altro grosso problema agli Stati Uniti. Gli individui che entrano illegalmente nel Paese dal confine meridionale non possono essere tutti qualificati come rifugiati, nonostante siano in fuga da Paesi poveri e dove sono diffusi la violenza e la criminalità; per fermare gli arrivi, gli Stati Uniti stanno usando, come metodo di deterrenza, il rimpatrio di tutti coloro a cui è stata respinta la domanda di asilo.
Obblighi umanitari
«Dobbiamo controllare i confini, è il nostro lavoro, e dobbiamo onorare i nostri obblighi umanitari» ha detto Cecilia Munoz, che dirige il Consiglio per le politiche nazionali dell'amministrazione Obama. Il programma creato dall'amministrazione degli Stati Uniti, nel 2014, per accogliere come rifugiati bambini in fuga dall'America centrale, che hanno un parente nel Paese, ha approvato l'arrivo solo di 300 minori.
(Fonte Askanews)
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