19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
I pretendenti sono nove

Onu, chi succederà a Ban Ki-Moon?

I primi tre contendenti per il posto di segretario generale dell'Onu hanno iniziato a comparire davanti all'Assemblea Generale per rispondere alle domande dei Paesi membri

NEW YORK - I primi tre contendenti per il posto di segretario generale dell'Onu hanno iniziato a comparire davanti all'Assemblea Generale per rispondere alle domande dei Paesi membri, nella speranza di riuscire a succedere a Ban Ki-moon nel gennaio 2017. Fino ad ora, quattro uomini e quattro donne concorrono per l'incarico, ma il presidente dell'Assemblea generale Mogens Lykketoft ha annunciato ieri che l'ex ministro degli Esteri della Serbia, Vuk Jeremic, è stato aggiunto alla lista e sarà in audizione al Palazzo di Vetro domani.

Luksis
Il primo a parlare è stato il ministro degli Esteri del Montenegro Igor Luksis, il più giovane tra i candidati, con i suoi 39 anni. Visibilmente nervoso, ha risposto parlando in inglese e francese a numerose domande su terrorismo, rifugiati, disarmo, diritti umani.

Bokova
Subito dopo è stata la volta dell'attuale direttore generale dell'Unesco, Irina Bokova, che ha perorato la causa dlel'elezione di una donna a capo dell'Onu. E' tempo, ha detto sostenenedo la sua candidatura, «di dare alle donne l'opportunità di realizzarzi nella società come persone uguali agli uomini». Bokova ha tuttavia schivato alcune domande scomode, come quella dell'ambasciatore ucraino che le ha chiesto di pronunciarsi sull'annessione della Crimea alla Russia, ammettendo di non avere «una soluzione miracolosa» su questo tipo di dossier.

Guterres
Il più convincente fra i tre pretendendi alla successione di Ban Ki-moon è stato l'ex Alto commissario Onu per i Rifugiati, il portoghese Antonio Guterres, che si è lanciato in una grande difesa dei migranti. «La migrazione», ha detto, «dovrebbe essere un'opzione, non un atto di disperazione». Guterres ha quindi perorato la causa di una «ripartizione degli oneri tra tutti i paesi» e di una «solidarietà di massa». Per l'ex alto commissario, un segretario generale dell'Onu dovrebbe svolgere un «ruolo di catalizzatore, di onesto mediatore» che offre i suoi buoni uffici in situazioni di crisi.

Altri candidati
Tra i candidati alla successione di Ban Ki-moon figurano anche l'ex primo ministro neozelandese Helen Clark, l'ex presidente sloveno Danilo Turk e tre capi della diplomazia dei Balcani: Vesna Pusic (Croazia), Natalia Gherman (Moldavia), Srgjan Kerim (Macedonia). Altri candidati potrebbero aggiungersi nei prosismi mesi, come la Commissaria europea Kristalina Georgieva (Bulgaria) o la ministra degli esteri argentina Susana Malcorra. Per 70 anni, la scelta del segretario generale delle Nazioni unite è stata negoziata a porte chiuse dai 15 Paesi membri del Consiglio di sicurezza e, in primo luogo, dai cinque membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Cina, Francia). Questa volta, però, l'Assemblea ha imposto un processo un po' più trasparente, con la presentazione di una lettera di candidatura, un curriculum vitae, una professione di fede, un colloquio orale. A partire da luglio, i membri del Consiglio cominceranno a discutere sulla loro scelta a scrutinio segreto, prima di presentare un nome all'Assemblea, che dovrà approvare la scelta nel mese di settembre. La tradizione vuole che il prossimo capo della diplomazia arrivi dall'Europa orientale, un'area geografica che non ha ancora avuto un suo rappresentante in questo ruolo.

(Con fonte Askanews)