19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Dal 27 febbraio, ma sarà difficile da far rispettare

Siria, Obama e Putin annunciano il cessate il fuoco

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo russo Vladimir Putin per discutere il cessate il fuoco in Siria

WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con l'omologo russo Vladimir Putin per discutere il cessate il fuoco in Siria: lo ha reso noto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, aggiungendo che la tregua sarà «difficile da fa rispettare». «Si tratta di un'opportunità e speriamo che tutte le parti in causa sappiano approfittarne, ma sarà difficile da far rispettare», ha spiegato Earnest in conferenza stampa commentando il cessate il fuoco che dovrebbe entrare in vigore alla mezzanotte del 27 febbraio. Nel corso della telefonata - avviata da Putin, ha precisato la Casa Bianca - Obama ha insistito sulla necessità di tutte le parti in causa di rispettare l'accordo, per «alleviare le sofferenze del popolo siriano» e «concentrarsi» invece sulla lotta contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico.

L'impegno di Putin
La Russia «farà quanto necessario» perché le autorità di Damasco rispettino il cessate il fuoco annunciato da Russia e Stati Uniti per il 27 febbraio: lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, auspicando che Washington faccia altrettanto con i gruppi ribelli siriani. «Faremo qualunque cosa sia necessaria presso Damasco, le legittime autorità siriane: contiamo che gli Stati Uniti facciano lo stesso con i loro alleati e i gruppi che sostengono», ha spiegato Putin in un discorso televisivo. Putin ha assicurato che Stati Uniti e Russia «sono pronti ad applicare un meccanismo efficace di controllo» del rispetto della tregua, tramite la creazione di una «linea rossa» diretta e se necesario, un gruppo di lavoro per lo scambio di informazioni: «Si profila finalmente una vera possibilità di mettere fine ad anni di sangue e violenza», ha concluso il Presidente russo.

Le opposizioni
L'Alto Comitato Negoziale siriano, che raggruppa le principali organizzazioni dell'opposizione moderata, ha accettato il cessate il fuoco in Siria annunciato da Russia e Stati Uniti a condizione che vengano tolti gli assedi, rilasciati i prigionieri, fermati i bombardamenti sulla popolazione civile e autorizzato l'accesso agli aiuti umanitari.

Il regime
Il regime di Damasco ha accettato l'accordo di cessate il fuoco in Siria, annunciato ieri da Stati uniti e Russia: lo ha riferito il ministero degli Affari esteri siriano. Il governo di Damasco ha accettato i termini dell'accordo di cessate il fuoco annunciato ieri da Stati uniti e Russia, secondo quanto si legge in un comunicato del ministero degli Esteri siriano. Il governo siriano ha precisato di ritenersi in diritto di replicare a qualsiasi violazione della tregua da parte delle formazioni armate, che rechi danno alla popolazione civile o all'esercito governativo. Nella nota si legge inoltre che il governo fermerà le operazioni armate ma «continuerà gli sforzi contro il terrorismo», l'Isis, al Qaida e i gruppi affiliati. Isis e al Qaida sono esclusi dall'accordo di cessate il fuoco annunciato ieri. «Per assicurare che la fine delle ostilità avrà inizio con successo nella data stabilita di sabato 27 febbraio, il governo siriano è pronto a continuare il coordinamento con la Russia per determinare le aree e i gruppi armati coinvolti nel cessate il fuoco», si legge nella nota di Damasco. L'accordo raggiunto da Stati uniti e Russia esclude l'Isis, al Nusra e alcune organizzazioni classificate come «terroristiche» dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, ma non identificate nel testo dell'intesa. Dall'inizio della guerra in Siria, il regime di Bashar al Assad non ha mai fatto alcuna distinzione tra militanti, ribelli e jihadisti, definendoli tutti «terroristi».

(Con fonte Askanews)