29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Per il presidente russo, Assad potrebbe restare in patria

Siria, Putin: «Asilo in Russia per Assad? Ancora prematuro»

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che è ancora presto per dire se Mosca potrà concedere l'asilo al presidente siriano Bashar al-Assad, che ha fatto «molti errori»

MOSCA - Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che è ancora presto per dire se Mosca potrà concedere l'asilo al presidente siriano Bashar al-Assad, che ha fatto «molti errori». «Sapete che io penso che sia prematuro parlarne» ha detto Putin nella seconda parte della intervista al tabloid tedesco Bild, la cui trascrizione in russo è stata diffusa dal Cremlino. «Abbiamo dato asilo a Snowden, è stato più difficile che darlo ad Assad» ha detto, in riferimento a Edward Snowden, l'analista dei servizi d'informazione Usa che ha ottenuto asilo nel 2013 dopo aver rivelato la rete di spionaggio informatico di Washington all'estero. «Prima bisogna dare al popolo siriano l'opportunità di dire la sua» ha detto Putin. «E vi garantisco che se ciò sarà fatto in modo democratico, forse non dovrà andare da nessuna parte. E non importa se sia presidente o meno».

Il piano Onu
Le potenze globali stanno cercando di convincere regime e opposizione siriani a sedersi al tavolo negoziale per chiudere una guerra civile che in cinque anni ha ucciso 260mila persone. Il piano Onu prevede l'avvio dei colloqui il 25 gennaio, l'insediamento di un governo di transizione in sei mesi ed elezioni entro 18 mesi.

La difesa (parziale) di Assad
Putin, che il 30 settembre ha lanciato una campagna di bombardamenti aerei in Siria, difende Assad, pur sottolineando che ha commesso «molti errori» dall'inizio del conflitto nel 2011. Ma la guerra non si sarebbe diffusa tanto in fretta «se dall'inizio non fosse stata alimentata dall'estero, con grandi quantità di denaro, armi e combattenti» ha detto Putin. «Assad non sta cercando di annichilire il suo popolo. Sta combattendo coloro che lo affrontano con le armi» ha proseguito il capo del Cremlino. «E se la popolazione pacifica soffre a causa di questo, penso che la responsabilità sia soprattutto di coloro che lo combattono in armi e di coloro che li armano» .

Mosca contro l'Isis
Putin ha ribadito che le forze russe in Siria aiutano anche l'opposizione. «Siamo parlando di centinaia, migliaia di persone che combattono l'Isis» ha detto. «Sosteniamo sia l'esercito di Assad sia l'opposizione armata. Qualcuno l'ha già detto, altri preferiscono restare in silenzio, ma il lavoro prosegue».

Il ruolo di Assad
Intanto, il presidente siriano Bashar al-Assad si prepara a partecipare a colloqui di pace sulla Siria in programma il prossimo 25 gennaio a Ginevra. Il ministro degli Esteri Walid al-Muallem, dopo l’incontro con l’inviato delle Nazioni Unite Staffan de Mistura, ha riportato le condizioni del governo di Damasco: poter accedere alle liste dei gruppi di opposizione che saranno presenti per assicurarsi che non ci siano i gruppi «terroristici». Ma lo stesso Assad resta il «nodo" che separa le posizioni di Mosca e Washington: la prima più moderata nei confronti del presidente siriano e rafforzata da una tradizionale alleanza tra i due Paesi, la seconda decisamente critica e favorevole a un'immediata uscita di scena del «dittatore»

(Con fonte Askanews)