19 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Per scongiurare Brexit

Riforma Ue, Cameron strappa il sì di Merkel e Orban (ma con riserva)

Il Primo ministro britannico David Cameron ha ottenuto importanti manifestazioni di sostegno della cancelliera tedesca Angela Merkel e del premier ungherese Viktor Orban alle sue riforme dell'Ue. Ma i nodi permangono

LONDRA - Il Primo ministro britannico David Cameron ha ottenuto il sostegno della cancelliera tedesca Angela Merkel alle sue riforme dell'Ue volte a proteggere i sistemi previdenziali nazionali dell'Europa, sostenendo che quello che è positivo per il Regno Unito lo è anche per l'Europa. Cameron sta cercando di ottenere sponde alle sue richieste di riforme dell'Ue, che vuole portare a casa prima di indire il referendum sul mantenimento della Gran Bretagna nella Ue entro la fine del 2017. Parlando nel sud della Germania, dove ha tenuto consultazioni con l'Unione cristiano sociale - partito fratello della Cdu della Merkel - Cameron ha detto di essere «ancora più fiducioso dopo questi colloqui che queste riforme sono possibili e non sono positive solo per la Gran Bretagna ma in verità per l'Europa».

Merkel fiduciosa
«Non semplicemente perchè altri Paesi europei beneficeranno della fatto che la Gran Bretagna continuerà ad essere un membro dell'Europa. Ma penso che sia importante che l'Ue mostri che ha la flessibilità di una rete e puo affrontare le preoccupazioni di un singolo membro piuttosto che la rigidità di un blocco», ha detto. A novembre, Angela Merkel si era detta «ragionevolmente fiduciosa» su un accordo con Londra per evitare un'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. «La Germania apporterà in ogni caso il suo contributo nella misura in cui ciò è possibile, in conformità alle norme europee», aveva detto. 

Orban approva con riserva
Il premier britannico David Cameron ha ottenuto anche il convinto sostegno del collega ungherese Viktor Orban alla sua proposta di riforma delle Ue, ma non al'idea di congelare i benefici previdenziali per i migranti Ue in Gran Bretagna. Parlando in una conferenza stampa congiunta con Cameron a Budapest, Orban ha detto che l'Ungheria «sostiene in pieno» tre dei quattro punti della proposta di Cameron, ma non quello di limitare i benefici previdenziali ai migranti Ue per i primi quattro anni di soggiorno nel Regno Unito. «Siamo cittadini di uno stato che appartiene alle Ue e i cui abitanti possono lavorare ovunque nella Ue, non vogliamo andare nel Regno Unito e portare via qualcosa, non vogliamo essere parassiti» ha detto Orban. «Gli ungheresi contribuiscono bene all'economia britannica e non devono accettare discriminazioni» ha detto Orban.

No a discriminare gli ungheresi
Nel tentativo di ottenere sostegno al suo progetto prima di indire il referendum sull'appartenenza di Londra ai Ventotto entro fine 2017, Cameron propone che Bruxelles riduca al burocrazia, dia maggiori poteri agli Stati membri e riduca i benefici per i migranti. Cameron ha detto che i piani «restano sul tavolo» ma è "aperto a soluzioni alternative" prima della riunione dei leader Ue a Bruxelles il mese prossimo. «La buona volontà e un approccio creativo potranno trovare soluzioni» ha detto.

Orban: noi non siamo migranti
Secondo Orban in Gran Bretagna lavorano circa 55mila cittadini ungheresi, ma stime non ufficiali sono piuttosto di varie centinaia di migliaia di persone. La parola «migranti» irrita particolarmente Orban, che ha fatto di tutto, compreso costruire una barriera di filo spinato, per tenere fuori dal suo Paese i rifugiati. «E' molto importante che non veniamo considerati migranti, le parole contano... il linguaggio ha un ruolo molto importante nella nostra politica» ha detto il premier ungherese.

(Con fonte Askanews)