Per l'Isis 2015 annus horribilis: ha perso il 14% del suo territorio
Dall'inzio del 2015, lo Stato Islamico (Isis) ha perso 12.800 dei 78.000 chilometri quadrati che controllava; una perdita netta pari al 14%. E' la stima fatta da una ricerca condotta da un team della IHS, un centro internazionale di monitoraggio dei conflitti
ROMA - Dall'inzio del 2015, lo Stato Islamico (Isis) ha perso 12.800 dei 78.000 chilometri quadrati che controllava; una perdita netta pari al 14%. E' la stima fatta da una ricerca condotta da un team della IHS, un centro internazionale di monitoraggio dei conflitti.
Le perdite
Secondo questa ricerca, le principali perdite subite dagli uomini del Califfato nell'anno in corso hanno interessato ampie fasce del confine settentrionale della Siria con la Turchia, tra cui il valico di frontiera di Tal Abyad, che è stato il punto di accesso principale di jihadisti dalla Turchia verso la capitale di fatto del Califfato, Raqqa. Le altre perdite sostanziali si sono verificate in Iraq: la città di Tikrit (capoluogo della provincia di Salhuddine), Beiji, dove sorge la principale raffineria del Paese ferocemente contesa, e un tratto della strada principale tra Raqqa e Mosul, conquistata dalle forze curde lo scorso mese di novembre. Questa ultima disfatta militare, in particolare, ha reso molto complicato il trasferimento di beni e di combattenti tra le due città-roccaforte dell'Isis.
Le conquiste
Di contro, nello stesso periodo, le conquiste più significative dello Stato islamico sono arrivate dalla Siria con la presa della città archeologica di Palmira, ma anche dall'Iraq con la conquista del centro di Ramadi, capoluogo della provincia di al Anbar che tuttavia, stando agli annunci di Baghdad, è stata ripresa dall'esercito iracheno proprio oggi.
I territori controllati
L'Isis, secondo il rapporto, ha dovuto spostare i suoi uomini dalla prima linea del fronte con le forze curde nel Nord dove ha subito dure sconfitte, a Palmira e Ramadi. Un dato che potrebbe indicare che per il Califfato il territorio curdo è considerato di minore importanza rispetto alla conquista in Siria e Iraq di territori tradizionalmente sotto controllo arabo-sunnita. Infatti, l'infografica pubblicata da IHS mostra che l'attività dell'Isis in aree al di fuori del suo controllo sono fortemente concentrate attorno a Baghdad e Damasco e molto meno in territorio curdo.
Curdi vincitori
Le forze curde siriane risultano di gran lunga i vincitori nel 2015: Le unità di difesa del popolo curdo (Ypg) sono infatti riuscite ad ampliare del 186% il territorio sotto il loro controllo con la conquista di 15.800 chilometri quadrati. Le forze curde controllano oggi quasi tutte le aree tradizionalmente appartenenti a 'Rojawa', ovvero il Kurdistan siriano. Motivo per il quale le forze curde sono oggi il principale componente delle «Forze Democratiche siriane» (SDF), una coalizione di recente costituzione sulla quale si fa affidamento come elemento chiave per una campagna di terra che gli Stati Uniti vorrebbero lanciare per sconfiggere definitivamente il Califfato nel 2016.
(Con fonte Askanews)
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