20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Dopo l'iniziale rifiuto, gli islamisti fanno marcia indietro

Siria, a Riad i ribelli trovano l'intesa

Nella capitale saudita Riad dove sono riuniti circa cento rappresentati dell'opposizione siriana, è stata raggiunta una prima intesa di principio per negoziati di pace con il regime del presidente Bashar al Assad

RIAD - Nella capitale saudita Riad dove sono riuniti circa cento rappresentati dell'opposizione siriana, è stata raggiunta una prima intesa «di principio» per negoziati di pace con il regime del presidente Bashar al Assad. Lo hanno rivelato fonti dell'opposizione che partecipano alla conferenza fortemente voluta dal Paese ospitante l'Arabia saudita. All'apertura della conferenza, il sovrano saudita Salman bin Abdulaziz aveva infatti dato la linea affermando l'inevitabilità di raggiungere una soluzione politica che ponga fine ad un conflitto che sta dissanguando il Paese arabo da oltre quattro anni.

L'accordo
Alla riunione dei gruppi dell'opposizìone siriana tenuta a Riad, i partecipanti hanno raggiunto un accordo per negoziare con il regime di Damasco, sottolinenado però che il presidente Bashar al Assad deve lasciare una volta iniziato il periodo di transizione. «I partecipanti hanno insistito che Assad ed i suoi collaboratori debba lasciare il potere con l'inizio del periodo di transizione», recita il testo di una dichiarazione diffusa al termine dei due giorni di colloqui tra un centinaio di rappresentati di gruppi dell'opposizione.

Marcia indietro degli islamisti
Retromarcia dell'alleanza islamista che aveva abbomndonato la conferenza tenuta a Riad dell'opposizione siriana. Secondo quanto riferisce il quotidiano panarabo «Al Quds al Arabi», «Ahrar al Sham», una delle principali alleanze di milizie islamiste contro il regime di Bashar al Assad «dopo fitti contatti con la leadership del gruppo da parte di potenze che hanno ottimi rapporti con il movimento», ha «fatto marcia indietro sulla sua decisione di ritiro». In un comunicato diffuso poco prima del comunicato finale della riunione di Riad voluta fortamente dall'Arabia saudita, Ahrar al Sham, alleanza finanziata e appoggiata dal Qatar e dalla Turchia, aveva annunciato il proprio ritiro dalla conferenza spiegando la sua decisione con il «poco peso politico dato alle forze rivoluzionarie e jihadiste» da parte dei partecipanti.

Colloqui anglorussi
Il viceministro della Difesa russa ha discusso ieri della crisi in Siria con una delegazione di funzionari della Difesa del Regno Unito. E' quanto si legge in un comunicato diffuso dal ministero della Difesa di Mosca. L'altroieri il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio con il premier britannico David Cameron, nel corso del quale ha invitato esperti britannici a partecipare al decriptaggio della scatola nera del caccia russo Su-24 abbattuto dalla Turchia. E ieri il viceministro Anatoly Antonov ha incontrato a Mosca il funzionario della Difesa britannica Peter Watkins «e ha informato i britannici riguardo alle operazioni dell'aviazione russa in Siria e all'approccio russo per evitare incidenti e garantire la sicurezza dei voli». Londra ha lanciato all'inizio del mese i raid aerei in Siria nell'ambito della coalizione a guida americana contro i jihadisti dello Stato islamico (Isis), mentre la Russia ha iniziato a bombardare il Paese alla fine di settembre dietro richiesta del presidente siriano Bashar al Assad.

Triplice attacco suicida
Intanto, almeno 12 persone sono morte e altre decine sono rimaste ferite ieri in un triplice attacco suicida messo a segno nel Nord-Est della Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo. Tre kamikaze hanno fatto esplodere le loro autobomba in diversi punti della città di Tell Tamer, controllata dalle forze curde siriane e più volte attaccata dai jihadisti dello Stato islamico (Isis).

(Con fonte Askanews)