23 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Nelle ultime ore 33 jihadisti uccisi nei raid francesi e russi

Siria, la portaerei francese Charles de Gaulle salpata per colpire l'Isis

La portaerei francese Charles-de-Gaulle con 26 caccia a bordo è salpata oggi da Tolone per raggiungere il Mediterraneo orientale e partecipare alla guerra contro l'Isis

PARIGI - La portaerei francese Charles-de-Gaulle con 26 caccia a bordo è salpata oggi da Tolone per raggiungere il Mediterraneo orientale e partecipare alla guerra contro l'Isis. Dopo i sanguinosi attentati di Parigi di venerdì, il presidente François Hollande «ha deciso di impegnare» il gruppo aeronavale «nel Mediterraneo orientale prima di farlo proseguire per il Golfo persico», ha spiegato l'ammiraglio René-Jean Crignola, comandante del gruppo aeronavale. 

Capacità di azione della Francia triplicate
La Charles de Gaulle e i suoi 26 caccia - 18 Rafale e otto Super Etandard - impiegherà solo alcuni giorni per arrivare al largo della Siria o del Libano. «Nei prossimi giorni l'arrivo sul teatro di guerra dei caccia della Charles de Gaulle triplicherà le capacità attuali di azione della Francia», ha sottolineato Crignola, che comanda l'intera Task Force 476, che comprende, oltre al gruppo aeronavale francese, diverse navi straniere, fra le quali una fregata britannica e un'altra belga, la Leopold I. «Il 13 novembre 2015 la Francia è stata attaccata sul suo territorio dall'Isis che ha provocato centinaia di vittime. Il 16 novembre il presidente della Repubblica ha annunciato davanti al congresso l'intensificazione delle operazioni militari contro l'Isis in Siria», ha ricordato Crignola.

Nessuna tregua
E' la terza missione della portaerei francese nella zona negli ultimi due anni. Due giorni dopo gli attacchi di Parigi e di Saint Denis, l'aviazione francese ha bombardato massicciamente Raqqa, capitale de facto dello Stato islamico nel nord della Siria. In un raid di proporzioni senza precedenti rispetto ai primi attacchi francesi in Siria di fine settembre, dieci caccia bombardieri hanno sganciato 20 bombe su un centro di comando e uno di addestramento dell'Isis. «Continueremo a bombardare nelle prossime settimane. Non ci sarà nessuna pausa e nessuna tregua», aveva insistito il presidente Hollande davanti a deputati e senatori. «La Francia è in guerra. Siamo in guerra contro il terrorismo jihadista che minaccia il mondo intero», aveva detto. 

L'appello di Hollande
«La Charles De Gaulle è appena partita, ci permetterà di triplicare la nostra capacità operativa», ha detto il capo dell'Eliseo parlando ai sindaci francesi. Hollande ha spiegato che l'appello alla comunità internazionale «per un'azione comune per annientare lo Stato islamico» sulla base di una "coalizione molto ampia che possa dare un colpo definitivo». Pur sapendo, ha aggiunto, che «ci sono differenze tra i paesi», Hollande ha tuttavia ricordato che l'Isis (Daesh, in arabo) è «un esercito che minaccia il mondo intero». La prossima settimana, ha detto ancora Hollande, si recherà a Mosca e Washington per incontrare i presidenti Vladimir Putin e Barack Obama per coordinare le azioni.

Raid russi e francesi
Almeno 33 jihadisti sono rimasti uccisi nello Stato islamico dall'inizio dei raid russi e francesi, 72 ore fa. L'ha detto oggi l'Osservatorio siriano dei diritti umani. «I raid delle aeronautiche francese e russa domenica, lunedì e martedì contro dei depositi di armi, delle caserme e dei punti di controllo nella città di Raqqa e nei dintorni hanno proovcato 33 morti e decine di feriti nei ranghi dell'Isis», ha dichiarato Rami Abfel Rahman, direttore dell'osservatorio.L'aviazione francese ha portato a termine nella serata di ieri per il terzo giorno consecutivo dei durissimi raid aerei contro la roccaforte dell'Isis a Raqqa, nel nord della Siria. Il ministro dellla difesa francese Le Drian ha precisato che «i dieci Rafae Mirage con 2000 impegnati nell'operazione hanno colpito e distrutto sei obbiettivi di importanza vitale» controllati dall'Isis.

(Con fonte Askanews)