Putin arma l'Iran
L'affare si trascinava dal 2007 a causa dell'embargo a Teheran. Ora la Russia fornirà sistemi di difesa aerea S-300. Il contratto è già entrato in vigore
MOSCA - La Russia si rilancia sul mercato degli armamenti realizzando quella che sembrava la missione impossibile: il contratto per fornire sistemi di difesa aerea S-300 all'Iran è entrato in vigore, dopo anni di contese dovute principalmente all'embargo contro Teheran, che l'intesa sul nucleare promette ora di allentare sensibilmente. Il passo, a suo modo storico, è stato annunciato dal numero uno della compagnia russa statale Rostec Sergei Chemezov al Dubai Airshow-2015. "Il contratto per la consegna degli S-300 all'Iran non è stato solo firmato dalle parti, ma è già entrato in vigore", ha detto, annunciando inoltre che l'Arabia Saudita ha mostrato interesse per i più recenti sistemi di difesa aerea russi S-400, ma finora soltanto la Cina ha firmato per aggiudicarseli.
L'affare risale al 2007
Quanto a Mosca e Teheran, l'affare del valore di 800 milioni di dollari per gli S-300, risale al 2007. Numerosi strascichi, dovuti alle sanzioni Onu contro l'Iran avevano provocato ritardi e poi nel 2010 la sospensione da parte russa. Finchè nel 2011, l'Iran si è rivolto alla Corte arbitrale di Ginevra, citando una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
La promessa di Teheran
L'Iran si è impegnata a revocare la sua causa in tribunale contro la Russia per la mancata consegna non appena saranno soddisfatte le fasi iniziali del contratto, secondo Chemezov. Il presidente russo Vladimir Putin ha revocato il divieto di fornitura degli S-300 nel mese di aprile 2015, poco dopo che il gruppo P5 + 1 dei negoziatori internazionali e l'Iran ha raggiunto un primo accordo, che prospettava la revoca di tutte le sanzioni economiche contro Teheran, in cambio della promessa di garantire che tutte le ricerche nucleari nel Paese saranno per scopi pacifici. Poi, a luglio, l'intesa definitiva.
(con fonte askanews)