23 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Lavorare con tutti, anche con l'Iran

Mogherini: la Russia rischia un altro Afghanistan in Siria

Secondo Federica Mogherini, la Russia rischia di rimanere intrappolata in un altro pantano come è avvenuto in Afghanistan, a meno che non fornisca un contributo reale a una transizione politica in Siria

ROMA - La Russia rischia di rimanere intrappolata in un altro pantano come è avvenuto in Afghanistan, a meno che non fornisca un contributo reale a una transizione politica in Siria. Lo ha spiegato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Federica Mogherini, in un'intervista al Guardian e Le Monde. «Credo che la Russia sia consapevole del fatto che se non lavora duramente per l'avvio di un processo politico rischia di rimanere intrappolata in una sorta di scenario afgano in Siria, e rischia di essere percepita dalla maggior parte della comunità araba, e dai cittadini musulmani di Russia, come parte delle divisioni tra sunniti e sciiti», ha spiegato Lady Pesc.

Processo politico
Secondo Federica Mogherini, la potenziale presenza di combattenti musulmani russi tra i jihadisti in Siria rappresenterebbe un grave problema di sicurezza nazionale in Russia in caso di un loro ritorno in patria. «Credo che i russi comprendano molto chiaramente che insieme al loro rafforzamento militare ... il loro interesse è quello di spingere attivamente per l'avvio del processo politico», ha insistito il capo della diplomazia europea.

Lavorare anche con l'Iran
«L'importante è che tutti gli attori regionali coinvolti, così come la comunità internazionale, siano presenti per discutere della transizione politica», ha spiegato il capo della diplomazia europea in un'intervista a Le Monde e al Guardian. «L'Unione europea», ha aggiunto, «può contare sul canale di discussione più utile, dopo l'accordo sul programma nucleare iraniano concluso a luglio, e può dunque contribuire a garantire che questo attore importante (l'Iran) sia coinvolto», ha aggiunto.

Nodo Assad
Per quanto riguarda la sorte di Bashar al Assad, Federica Mogherini ha spiegato che la sua posizione «coincide con quella del Consiglio». «Sono stata incaricata di lavorare con tutti gli attori coinvolti - l'inviato speciale dell'Onu, gli Stati uniti, la Russia, l'Iran, l'Arabia saudita, i Paesi del Golfo, l'Egitto - per tentare di dare il via al processo di transizione. Questo significa che noi dobbiamo garantire un approccio inclusivo, quindi con i rappresentanti del regime, come sempre avvenuto nel processo delle Nazioni Unite», ha insistito l'Alto rappresentante Ue.

(Con fonte Askanews)