Immigrazione, il marchio sul braccio che smuove le coscienze
Una marchiatura che ricorda troppo altre stagioni cupe della storia europea, secondo i critici. Un semplice escamotage tecnico, per le autorità ceche
PRAGA (askanews) - Una marchiatura che ricorda troppo altre stagioni cupe della storia europea, secondo i critici. Un semplice escamotage tecnico, per le autorità ceche. Comunque sia, la decisione della polizia del paese europeo di segnare con un pennarello indelebile un numero sulle mani dei rifugiati dopo averli fermati su un treno, sta creando un vespaio di polemiche. «Non c'è alcuna legge che permetta alla polizia di marchiare a questo modo la gente», ha commentato Zuzana Candigliota, avvocato della Lega ceca dei diritti umani.
Brutti ricordi
La questione è particolarmente sensibile, anche perché ricorda la pratica nazista di marchiare un numero di matricola sul braccio dei deportati ebrei. L'hanno fatto notare i commenti a corredo di alcune fotografie circolate nelle ultime ore, che ritraggono una donna poliziotto intenta a scrivere un numero sul braccio di un bambino, figlio di alcuni profughi arrestati.
Giustificazioni
La portavoce del ministero dell'Interno Lucie Novakova ha detto che la pratica è stata introdotta per tutelare il crescente numero di bambini in arrivo: «Il nostro obiettivo è quello di impedire che i minori vengano persi». La polizia sostiene di aver usato i pennarelli per ora su 214 rifugiati, molti dei quali siriani, arrestati martedì al confine sudorientale mentre arrivavano su treni dall'Austria e dall'Ungheria. Diversamente da altri paesi europei, le autorità ceche pretendono di rimandare nei paesi dai quali sono arrivati i rifugiati che non abbiano presentato diritto d'asilo prima di entrare nel paese.
- 28/11/2021 Lamorgese: «Blocco navale per i migranti? Non è possibile, è un atto di guerra...»
- 13/08/2021 Matteo Salvini: «Pronto a incontrare Ministro Lamorgese»
- 10/08/2021 Lamorgese: «Migranti aumentano ma nessuna invasione. Pronta a vedere Salvini»
- 31/07/2020 Luigi Di Maio sugli sbarchi: «Vanno messi fuori uso i barconi. È un'emergenza nazionale»