12 ottobre 2025
Aggiornato 09:30
La Spagna ha già detto «sì»

Voto Bundestag su aiuti Grecia, in 56 dicono «no», ma si attende la vittoria del «sì»

In una riunione ieri sera del gruppo Cdu-Csu al Bundestag, 56 deputati del partito di Angela Merkel (e del partito gemello bavarese) hanno confermato che voteranno «no» al pacchetto di aiuti alla Grecia, che oggi la camera bassa del parlamento tedesco è chiamato ad approvare

BERLINO (askanews) - In una riunione ieri sera del gruppo Cdu-Csu al Bundestag, 56 deputati del partito di Angela Merkel (e del partito gemello bavarese) hanno confermato che voteranno «no» al pacchetto di aiuti alla Grecia, che oggi la camera bassa del parlamento tedesco è chiamato ad approvare. Altri 4 deputati Cdu si asterrano dal voto, conferma il quotidiano Die Welt. Poco prima tanto la cancelliera che il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble aveva rivolto un invito a votare «sì».

Probabilmente approvato
Il gruppo Cdu-Csu dispone di 311 dei 631 seggi del Bundestag. Il pacchetto sarà con tutta probabilità approvato grazie ai voti dei socialdemocratici (Spd), che sono al governo in coalizione con la Cdu, e dei Verdi.

Spagna dice sì
Il Parlamento spagnolo ha invece approvato a larga maggioranza il piano di aiuti alla Grecia, al termine di un dibattito in cui il governo del conservatore Partido Popular ha difeso i risultati ottenuti in economia, a pochi mesi dalle elezioni politiche. In realtà il voto dei deputati non era richiesto per l'approvazione degli aiuti, ma il premier Mariano Rajoy ha spiegato di aver voluto fare comunque ricorso al passaggio parlamentare dal momento che il contributo spagnolo si aggira attorno ai 10 miliardi di euro: una giustificazione respinta al mittente dalle opposizioni, che accusano l'esecutivo di aver voluto fare della pura e semplice propaganda elettorale.

Le tre lezioni
L'esito del voto non era infatti in discussione, data la solida maggioranza di cui gode il Pp; durante il dibattito il ministro dell'Economia, Luis de Guindos, ha sottolineato come vi siano «tre lezioni» da trarre dalla crisi greca: «Primo, non è possibile evitare l'ostacolo delle riforme; secondo, le sirene populisti vendono solo miraggi; terzo, le politiche irresponsabili si pagano». L'attacco era diretto soprattutto contro Podemos, il partito nato del movimento degli "Indignados" che si ispira non poco al Syriza del premier greco Alexis Tsipras e che - terza forza nei sondaggi - insieme ai socialisti del Psoe potrebbe scalzare i conservatori dal governo, così come già peraltro avvenuto in occasione delle recenti amministrative.