Libia, governo di Tripoli annuncia operazione per riprendere Sirte dall'Isis
Il governo islamico di Tripoli ha annunciato una operazione militare per sottrarre ai jihadisti dello Stato Islamico (Isis) il controllo della città di Sirte dove da lunedì scorso è scoppiata una rivolta degli abitanti soffocata nel sangue dagli uomini del Califfato
TRIPOLI (askanews) - Il governo islamico di Tripoli ha annunciato una operazione militare per sottrarre ai jihadisti dello Stato Islamico (Isis) il controllo della città di Sirte dove da lunedì scorso è scoppiata una rivolta degli abitanti soffocata nel sangue dagli uomini del Califfato. Lo ha detto a France Press un funzionario del governo di Tripoli che si oppone a quello di Tobrok riconosciuto dalla comunità internazionale.
Vera e propria guerra
«Gli scontri tra i jihadisti dell'Isis e uomini armati rivali nella città costiera che ha dato i natali al defunto leader Muammar Gheddafi, hanno lasciato sul terreno decine di morti e feriti», ha spiegato il funzionario. «Una vera e propria guerra è in corso a Sirte da Martedì», ha detto a Afp un funzionario del consiglio della Difesa della stessa città, il quale ha sottolineato che «i militanti dell'Isis e residenti armati continuano a combattersi», aggiungendo che Sirte è stata inoltre colpita da attacchi aerei.
Tante vittime
«Decine di persone sono state uccise e feriti», ha detto senza poter fornire ulteriori informazioni «a causa dell'intensità dei combattimenti». Il ministero della difesa di Tripoli, gestito dallo scorso anno da un'alleanza di milizie conosciute come Fajr Libia («Alba della Libia») ha annunciato il lancio di «una operazione per liberare Sirte» e per aiutare i «giovani e residenti di Sirte».
Libia nel caos
Dopo la caduta del regime del dittatore Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia ha due parlamenti e due governi che si contendono il potere, uno islamico con sede a Tripoli e l'altro laico a Tobruk nella parte orientale del Paese Nordafricano; quest'ultimo è il solo ad essere riconosciuto dalla comunità internazionale. L'Isis, che controlla già ampie fasce di territorio in Iraq e Siria, ha sfruttato il caos in Libia, in particolare prendendo il controllo nel mese di giugno di Sirte, 450 chilometri ad est di Tripoli. Ieri, il governo con sede a Tobruk ha denunciato le violenze a Sirte in un comunicato e ha esortato la comunità internazionale ad «assumersi le proprie responsabilità morali» contro l'Isis, accusando le potenze occidentali di usare un «doppio standard»: ovvero attacchi in Siria e in Iraq e «chiudere un occhio» per la presenza dei jihadisti in Libia.
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