11 ottobre 2024
Aggiornato 04:00
Oggi pomeriggio Eurogruppo

Grecia, bailout approvato con il fiato sospeso

Il Parlamento greco ha approvato questa mattina il terzo pacchetto di aiuti concordato con i creditori internazionali. Più di 40 deputati di Syriza, il partito della sinistra radicale del premier, fra cui anche l'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, hanno votato contro

ATENE (askanews) - Il Parlamento greco ha approvato questa mattina il terzo pacchetto di aiuti concordato con i creditori internazionali. Più di 40 deputati di Syriza, il partito della sinistra radicale del premier, fra cui anche l'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, hanno votato contro il pacchetto di aiuti, un fatto che potrebbe convincere definitivamente Alexis Tsipras a convocare elezioni anticipate.

Ore decisive
Ore decisive per le sorti del terzo pacchetto di salvataggio della Grecia. Oggi alle 15 i ministri finanziari dell'eurozona si incontrano a Bruxelles per emettere il loro verdetto sulla bozza d'accordo raggiunta tra Atene e i suoi creditori. Un'intesa, quest'ultima, approvata questa mattina, dopo una notte di serrato dibattito, dal Parlamento di Atene grazie ai voti dell'opposizione (222 voti a favore, 64 contrari e 11 astensioni). Prima del voto il premier greco Alexis Tsipras ha rifiutato l'ipotesi di un prestito-ponte, che porterebbe il Paese a «una crisi senza fine» e ha lanciato un ultimo appello in favore del «sì» al piano «per assicurare la sopravvivenza del Paese e per continuare nella lotta».

Le perplessità della Germania
La Grecia deve rimborsare giovedì prossimo 3,4 miliardi di euro alla Banca centrale europea (Bce) e punta a ottenere una prima rata degli aiuti, che oscillano tra gli 80 e gli 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Il viceministro delle finanze tedesco, Jens Spahn, si è mostrato cauto sulla prospettiva di un accordo finale a Bruxelles venerdì, sottolineando che sia Berlino che Parigi hanno ancora delle domande sui piani di Atene per privatizzare parte delle sue attività economiche. Secondo quanto riportato dal Financial Times, inoltre, il ministero delle Finanze di Berlino ha distribuito ai partner dell'eurozona un documento nel quale elenca le sue obiezioni all'intesa, ponendo le premesse per una discussione che si annuncia difficile.

Preoccupazioni sul debito
Intanto il primo ministro finlandese, annoverato tra i «falchi» per il rigore nell'eurozona, ha detto di aver ricevuto un mandato per approvare il pacchetto di salvataggio per Atene sempre che siano state rispettate le numerose precondizioni delineate dai creditori (Ue, Bce, Fmi). «Serie preoccupazioni» da parte delle istituzioni europee sono state espresse sulla sostenibilità del debito greco. Il giudizio, contenuto in un documento anticipato dall'agenzia Bloomberg che contiene uno scenario di base da parte di Bruxelles, appare destinato a mettere pressione sulla Germania, principale creditore di Atene, per concedere un alleggerimento del debito come parte del prossimo programma di aiuti. Secondo il documento il debito pubblico greco toccherà il prossimo anno un picco del 201% del Pil prima di ritracciare gradualmente verso il 160% previsto per il 2022.

Quel monito dell'FMI...
E' noto che in tempi recenti dubbi sulla sostenibilità del debito greco erano stati espressi anche dal Fondo Monetario Internazionale che comunque nel passato ha chiesto livelli di debito vicini al 120% per erogare prestiti. Il documento europeo, oltre alle «serie preoccupazioni riguardanti la sostenibilità del debito pubblico greco» puntualizza che una soluzione può essere ottenuta senza ricorrere a riduzioni nominali dello stesso. Il nodo debito sarà certamente uno dei punti caldi del vertice dell'eurogruppo di oggi a Bruxelles, incaricato di esaminare il nuovo piano di aiuti da 85 miliardi per Atene.

Piccola notizia positiva
Ma la giornata di giovedì ha visto anche una notizia positiva per Atene con il Pil greco che, a sorpresa, ha mostrato una crescita dello 0,8%, uscendo così tecnicamente dalla recessione. Difatti i primi tre mesi dell'anno si erano conclusi con una crescita zero e con questo secondo trimestre, il paese ha fatto registrare due trimestri consecutivi senza segno meno, scongiurando la recessione. Il dato del secondo trimestre è anche superiore alle attese, con gli analisti che stimavano una crescita zero. Su base annua, il Pil è salito dell'1,4%.