29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
L'appello ai leader Ue

Juncker: europei, non seguite i populisti sull'immigrazione

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha fatto appello oggi ai leader dei paesi Ue di non farsi accecare dalle idee populiste rispetto ai drammi dell'immigrazione

BRUXELLES (askanews) - Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha fatto appello oggi ai leader dei paesi Ue di non farsi accecare dalle idee populiste rispetto ai drammi dell'immigrazione, in un'intervista all'agenzia di stampa France Presse.

Momenti in politica in cui non si devono seguire i populisti
«Ci sono dei momenti in politica in cui non si devono seguire i populisti, per non finire per diventare voi stessi populisti, fermo restando che gli elettori, attirati dalle proposte semplicistiche dei populisti, voteranno sempre per i populisti», ha detto il capo dell'esecutivo europeo.

Chiudere Mediterraneo e Eurotunnel farà altri morti
Proprio ieri, il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, mons. Giancarlo Perego ai microfoni di inBlu Radio ha ribadito che «la chiusura non farà altro che aumentare queste tragedie come nell'Eurotunnel e come abbiamo visto ultimamente nel Mediterraneo". "La chiusura non è una risposta, l'Europa in questo momento dovrebbe rafforzare maggiormente le possibilità dei 28 paesi europei di un progetto di accoglienza permettendo ai diversi migranti di poter attraversare l'Europa e raggiungere le proprie comunità etniche o i familiari». Lo ha detto il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, mons. Giancarlo Perego ai microfoni di inBlu Radio, network delle radio cattoliche italiane, ribadendo che «la chiusura non farà altro che aumentare queste tragedie come nell'Eurotunnel e come abbiamo visto ultimamente nel Mediterraneo».

Le barriere peggiorano la situazione
«Dove c'è una barriera, accadono le maggiori tragedie. Oggi anche in Inghilterra, come in Italia, Francia e Spagna, c'è un rischio di ritorno ai nazionalismi», afferma ancora Perego commentando la costruzione di un muro anti-migranti da parte dei militari ungheresi al confine con la Serbia. «E' un segno di debolezza sul piano politico, purtroppo si ha la memoria corta. L'Europa e la ricchezza europea sono cresciute abbattendo i muri. Tutti salutammo come una conquista l'abbattimento del muro di Berlino che segnò non solo l'unificazione della Germania ma anche un passo avanti verso l'unificazione europea. Ritornare a costruire i muri - conclude mons. Perego - significa ritornare molto indietro sul piano politico e al tempo stesso non risolve il problema perché le migrazioni continueranno, anche con tragedie maggiori».