25 aprile 2024
Aggiornato 19:00
1.930 tentavano di raggiungere l'Italia

Oim: da inizio anno il Mediterraneo ha sepolto già 2000 persone

Sono oltre 2.000 i migranti morti dall'inizio dell'anno nella traversata del Mediterraneo verso l'Europa. Nello stesso periodo dello scorso anno erano stati 1.607

ROMA (askanews) - Sono oltre 2.000 i migranti morti dall'inizio dell'anno nella traversata del Mediterraneo verso l'Europa, «a conferma che si tratta della tratta più letale per i migranti in cerca di una vita migliore». E' quanto ha riferito oggi l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), ricordando che nello stesso periodo dello scorso anno i migranti morti erano stati 1.607, mentre in tutto il 2014 erano stati registrati 3.279 morti.

Canale di Sicilia insanguinato
Come nel 2014, la maggior parte dei decessi è avvenuta nel Canale di Sicilia, nella tratta che collega la Libia all'Italia, dove «il ricorso a imbarcazioni di fortuna da parte dei trafficanti di esseri umani fa aumentare le probabilità di tragedie», si legge nella nota dell'Oim.

1.930 cercavano di raggiungere l'Italia
Sebbene Italia e Grecia abbiano registrato flussi simili di migranti, rispettivamente 97.000 e 90.500 arrivi, il tasso di decessi è molto diverso, fa notare l'organizzazione: approssimativamente 1.930 persone hanno perso la vita cercando di raggiungere l'Italia e 60 quelle che erano dirette in Grecia. A queste vanno aggiunto le 19 persone morte la scorsa settimana nel Canale di Sicilia.

Inaccettabile
«E' inaccettabile che nel XXI secolo le persone che fuggono da guerra, persecuzioni, povertà e impoverimento della terra debbano patire tali teribili esperienze nei loro Paesi, per non dire quello che sopportano durante il viaggio e poi morire alle porte dell'Europa», ha detto il direttore generale dell'Oim, William Lacy Swing. Nonostante queste tragedie, l'Oim ha riconosciuto gli «sforzi straordinari delle forze navali nel Mediterraneo, che continuano a salvare vite umane ogni giorno": sono circa 188.000 i migranti salvati finora nel Mediterraneo e, secondo l'organizzazione, presto si supereranno i 200.000 arrivi.