20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Giro di vite britannico sull'immigrazione

Immigrazione, Cameron dice stop

Il saldo migratorio nel Regno unito ha fatto registrare nel 2014 un aumento significativo, secondo le stime ufficiali comunicate dal governo nel giorno in cui il primo ministro conservatore David Cameron ha annunciato un duro piano dell'esecutivo contro l'immigrazione clandestina.

LONDRA (askanews) - Il saldo migratorio nel Regno unito ha fatto registrare nel 2014 un aumento significativo, secondo le stime ufficiali comunicate dal governo nel giorno in cui il primo ministro conservatore David Cameron ha annunciato un duro piano dell'esecutivo contro l'immigrazione clandestina.

+ 50% di immigrazione
Con 641.000 ingressi legali contro le 323.000 uscite dal territorio britannico, il saldo è stato stabilito in 318.000 persone, con un aumento del 50% in rapporto all'anno precedente, ha riferito l'Ufficio nazionale di statistica. Il risultato è stato descritto come «deludente» dal primo ministro britannico che già nel 2010 si era impegnato a ridurre il numero netto di immigrati a «qualche decina di migliaia».

Basta lavoro illegale
Il ministro dell'Interno, Theresa May, ha accusato il partito liberal-democratico, partner del governo Tory dal 2010 al 2015, di essere il principale responsabile di questo incremento. «Adesso che abbiamo un governo conservatore, possiamo ridurre l'immigrazione», ha commentato. E David Cameron, questa mattina, ha spiegato come. «E' troppo facile lavorare illegalmente e impiegare clandestini in questo Paese», ha commentato il premier da Londra, poco prima di partire per Riga, dove partecipa alla riunione dell'Ue sul Partenariato orientale. «Per questa ragione», ha aggiunto, «compiremo un passo radicale e faremo del lavoro illegale un reato a pieno titolo».

Un Paese forte controlla l'immigrazione
D'altra parte, il capo del governo di Londra ha spiegato che un Paese forte controlla l'immigrazione, perché un'immigrazione senza controllo incide pesantemente sui servizi pubblici e può danneggiare il mercato del lavoro, con una forte riduzione dei salari. Cameron ha insistito sulla necessità di adottare in tempi brevi un disegno di legge che, a suo dire, consentirà di ridurre il numero degli immigrati illegali nel Paese e di aumentare le competenze dei cittadini britannici che necessitano di un lavoro. «Daremo ai britannici il modo di occupare i posti di lavoro di cui hanno bisogno. Siamo con le persone che lavorano. Per loro, controlleremo e ridurremo l'immigrazione», ha insistito Cameron.

Espulsione senza appello degli illegali
La stretta sull'immigrazione, nei programmi del premier, deve prevedere anche il sequestro dei salari e l'espulsione senza appello di tutti gli immigrati entrati illegalmente nel Regno Unito. E per scoraggiarne l'arrivo e fare del Regno Unito un Paese meno attraente per i migranti, riferisce il Telegraph, il primo ministro conservatore intende rendere reato penale per le aziende britanniche il reclutamento di lavoratori all'estero senza che vi sia stata prima un'offerta di lavoro a dipendenti del Regno unito. Tra le misure annunciate da Cameron, infine, c'è anche quella di costringere le banche a controllare i conti correnti di persone che potrebbero essere entrate illegalmente nel Paese.