29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Accusato di piani di golpe

Arrestato capo dell'intelligence di Assad

Il regime siriano di Bashar al Assad ha rimosso e posto agli arresti domiciliari il capo dell'intelligence, Ali Mamlouk, accusato di aver avuto colloqui segreti con governi nemici e gruppi ribelli per ordire un golpe.

DAMASCO (askanews) - Il regime siriano di Bashar al Assad ha rimosso e posto agli arresti domiciliari il capo dell'intelligence, Ali Mamlouk, accusato di aver avuto colloqui segreti con governi nemici e gruppi ribelli per ordire un golpe. E' quanto riporta oggi il quotidiano britannico Telegraph, sottolineando le crescenti difficoltà di Assad nel tenere unito «il cerchio ristretto» del suo regime, a fronte dei crescenti disaccordi tra i suoi più stretti collaboratori rigiardo al ruolo svolto dall'Iran.

Rapporti con l'intelligence difficili
Anche prima dell'arresto di Mamlouk, uno dei pochi funzionari siriani ad avere ancora accesso al presidente, altri due leader delle agenzie di intelligence siriane erano stati uccisi o rimossi. Il mese scorso, Rustum Ghazaleh, capo del Direttorio della sicurezza politico, è deceduto in ospedale a seguito di un'aggressione subita da uomini fedeli al generale Rafiq Shehadeh, la sua controparte nell'intelligence militare, poi a sua volta rimosso. Al centro dei dissidi ci sarebbe il ruolo svolto dall'Iran nel conflitto in corso nel Paese dal 2011. «La maggior parte dei consiglieri al palazzo presidenziale sono oggi iraniani - ha detto una fonte del palazzo - Mamlouk odiava il fatto che la Siria stesse cedendo sovranità all'Iran. Pensava ci fosse bisogno di un cambiamento». Anche Ghazaleh era contrario al crescente potere riconosciuto ai Guardiani della rivoluzione iraniani e ai loro alleati libanesi Hizbollah.

Contatti con governi ostili
Secondo una fonte vicina al governo iraniano, tali dissidi sarebbero emersi durante la visita ufficiale del mese scorso a Teheran di alcuni esponenti del regime siriano. «I membri del regime hanno detto che stanno perdendo il controllo della Siria. A un certo punto hanno addirittura suggerito di valutare un possibile accordo con l'opposizione - ha raccontato la fonte - gli iraniani erano furiosi, dopo tutto quello che hanno fatto per aiutarli». Secondo il Telegraph, il capo dell'intelligence siriana aveva cominciato ad avere contatti con governi ostili ed ex esponenti del governo in esilio dopo la disfatta subita dalle forze governative ad Idlib per mani dei jiadisti. «Mamlouk ha cominciato a comunicare con l'intelligence turca attraverso un intermediario», ha riferito un alto esponente del regime. Mamlouk avrebbe anche usato un imprenditore di Aleppo come intermediario per contattare Rifaat al-Assad, lo zio di Bashar, in esilio dagli anni '80. Secondo una fonte informata, ci sarebbe infatti «grande interesse tra i funzionari e i militari siriani per un ritorno in Siria di Rifaat Assad».