Il Giorno della Vittoria, senza l'Occidente
Una giornata per ricordare l'eroismo del popolo sovietico. Il V-Day a Mosca per i 70 anni della vittoria sul nazifascismo è stato principalmente un tuffo nel passato, un passato che però l'Occidente non ha voluto celebrare con la sua presenza a Mosca.
MOSCA (askanews) - Una giornata per ricordare l'eroismo del popolo sovietico. Il V-Day a Mosca per i 70 anni della vittoria sul nazifascismo è stato principalmente un tuffo nel passato, anche per lo stesso Vladimir Putin, che oltre a presenziare alla parata militare, in mattinata, ha partecipato anche a quella «del popolo» nel pomeriggio, ossia alla sfilata in Piazza Rossa dove mezzo milione di persone hanno portato la foto di un loro parente-eroe, partecipe del sacrificio per «salvare i popoli europei dal nazismo».
Vittoria frutto di fratellanza
Putin, in testa al «Reggimento immortale», aveva la foto di suo padre, che peraltro portava il suo stesso nome e che fu ferito in guerra. Poco prima aveva sottolineato che «la vittoria è stata il frutto dell'unità e della vera fratellanza di tutti i popoli dell'Unione Sovietica. Va reso omaggio al coraggio dei soldati della coalizione anti-Hitler e antifascista, a chi si si è avvicinato e ottenuto la vittoria», ha affermato il presidente russo.
Italia e Francia unici Paesi del G7 presenti a livello governativo
Nonostante le polemiche che hanno preceduto le celebrazioni e nonostante l'assenza del leader della Casa Bianca Barack Obama, e dei principali capi di stato e di governo occidentali sullo sfondo della crisi ucraina, l'Europa ha fatto capolino. La discussione sulle assenze italiane al V-Day russo «non ha motivo di esistere» poiché l'Italia e la Francia erano gli unici Paesi del G7 ad essere presenti a livello «governativo», ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, oggi a Mosca, rispondendo a una domanda della stampa, dopo la polemica lanciata oggi dall'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi dalla colonne del Corriere della Sera.
Gentiloni: giusto onorare l'impegno russo contro il nazifascismo
Gentiloni ha anche precisato che la Germania, altro membro G7, sarà rappresentata dal cancelliere tedesco Angela Merkel, ma solo domani e non nel giorno del V-Day. Spiegando poi: «Noi abbiamo deciso, credo giustamente, che onorare la memoria dell'impegno della Russia e anche di oltre 20 milioni di morti nella guerra di liberazione dell'Europa dal nazifascismo, fosse doveroso, al tempo stesso le forme della partecipazione a questa commemorazione era giusto tenessero conto di quello che è accaduto l'anno scorso, cioè l'annessione della Crimea, e delle pressioni sull'Ucraina. Quindi abbiamo deciso di non cancellare la storia, ma tenere il punto sul piano politico». Gentiloni e il collega francese Laurent Fabius non hanno infatti presenziato alla parata militare, ma hanno solo preso parte alla deposizione di fiori sulla Tomba del Milite ignoto.
Il gran rifiuto di Obama
Quanto agli Usa, ad aprile, era stato annunciato che l'invito del Cremlino ad assistere alla Parata in Piazza Rossa del 9 maggio era stato rifiutato da Obama. Gli Stati Uniti sono stati comunque rappresentati dall'ambasciatore in Russia John Tefft. Mentre si profila una prossima visita di John Kerry a Sochi a giorni. Questa mattina intanto in tribuna, alla parata militare, i big partner della Russia: in particolare l'Oriente in pompa magna, a partire dal leader cinese Xi Jinping, sino al presidente indiano Pranab Mukherjee. Nonchè il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon, e anche i capi di stato di Vietnam e Mongolia. Più di 20 leader nazionali hanno assistito, compreso il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il cubano Raul Castro (applauditissimo dagli spalti, quasi quanto lo stesso Putin), il venezuelano Nicolas Maduro. E dallo Zimbabwe Robert Mugabe.
La concezione unipolare degli Usa
Dalla tribuna della parata, il capo del Cremlino ha ringraziato la Gran Bretagna, la Francia e gli Usa per il loro contributo alla vittoria sulle forze nazifasciste. Ma è anche tornato a puntare il dito contro «una concezione di mondo unipolare» promossa dagli Stati Uniti. Ma V-Day russo, per Mosca, è stato più che un'ospitata di grandi leader, una festa nazionale dal significato e dalla partecipazione fortissima. Molte le ragazze con in testa la bustina militare con la stella rossa. Molti i giovani che non hanno voluto rinunciare ad esserci, nonostante il forte richiamo della dacha, ossia del week end fuori porta, in coda al lungo ponte delle feste di maggio. Dal parco Gorky, che per il 9 maggio ha offerto una programmazione speciale, con musiche, danze, orchestre di piccoli talenti che hanno dedicato la propria esecuzione di canzoni tradizionali e inni ai veterani, sino alle rassegne cinematografiche e alle mostre. Tra queste ultime, forse la più interessante e commovente è quella all'ultimo piano del MAMM, il museo di arti multimediali, che presenta preziose foto dell'epoca. Dai drammatici scatti dell'assedio di Stalingrado, sino alle immagini dei prigionieri tedeschi e italiani. A riprova che quel passato e il suo dramma appartiene a tutti.
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