Pena di morte, dall'Ungheria un passo indietro
Il governo del premier ungherese Viktor Orban «non prevede di reintrodurre la pena di morte» nel codice penale: lo ha reso noto il portavoce dell'esecutivo, Janos Lazar. L'annuncio giunge dopo un colloquio del primo ministro Orban con il presidente dell'Europarlamento Martin Schulz.
BUDAPEST (askanews) - Il governo del premier ungherese Viktor Orban «non prevede di reintrodurre la pena di morte» nel codice penale: lo ha reso noto il portavoce dell'esecutivo, Janos Lazar.
Orban non prevede di reintrodurla
«In Ungheria esiste un dibattito sulla pena di morte, ma nello stesso tempo il Primo ministro non ne prevede la reintroduzione nel Paese: il governo dibatterà la questione ma ottempererà alle leggi europee» ha concluso il portavoce, precisando che Orban ha avuto un colloquio con il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz.
Rimessa all'ordine del giorno?
Il premier magiaro aveva dichiarato martedì scorso che la pena capitale - abolita in Ungheria nel 1990 - avrebbe dovuto essere «rimessa all'ordine del giorno», sottolineando come la legislazione ungherese, pur se una delle più repressive a livello europeo, non fosse «sufficientemente dissuasoria»; va notato che la reintroduzione della pena capitale costituirebbe una violazione della Carta dei Diritti fondamentali dell'Ue, alla quale Budapest ha aderito nel 2004.