Il Sudan ordina alla Croce rossa di sospendere le attività nel paese
Previsti nei prossimi giorni colloqui con il Governo. Come intermediario neutrale, la Croce rossa ha facilitato la consegna e il rimpatrio di numerose persone tenute in ostaggio da gruppi armati nella regione occidentale del Darfur
KHARTOUM - Le autorità sudanesi hanno ordinato alla Croce rossa di sospendere le attività nel paese. «Abbiamo ricevuto una lettera ufficiale dalla Commissione per l'aiuto umanitario (organismo governativo, ndr) in cui ci informano di sospendere le nostre attività a partire da oggi, 1 febbraio», ha detto alla France presse il portavoce del Comitato internazionale della Croce rossa, Rafiullah Qureshi. «Le nostre attività sono sospese», ha aggiunto, precisando che nella missiva vengono indicate «alcune questioni tecniche» relative a operazioni che la Croce rossa intendeva portare avanti nell'anno in corso.
Come intermediario neutrale, la Croce rossa ha facilitato la consegna e il rimpatrio di numerose persone tenute in ostaggio da gruppi armati nella regione occidentale del Darfur; l'agenzia ha inoltre garantito servizi sanitari, aiuti alimentari e assistenza nel lavoro dei campi a oltre 1,5 milione di persone.
Nonostante l'ordine di sospendere le attività, i circa 700 operatori locali e internazionali dell'organizzazione continueranno a recarsi nelle loro sedi in attesa dell'esito dei colloqui in programma «nei prossimi giorni» con il ministero degli Esteri, la Commissione e altre agenzie governative, con l'obiettivo «di tornare operativi il prima possibile a sostegno delle vittime del conflitto armato», ha fatto sapere il portavoce.
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