3 ottobre 2025
Aggiornato 04:30
Terrorismo | Nordafrica nel caos

Mali, Parigi: Sostegno militare da una decina di paesi. Ci sarà anche l'Italia

Una decina di paesi, per la maggior parte occidentali, hanno assicurato il loro sostegno alle operazioni militari francesi contro i ribelli islamici armati del nord del Mali. Lo ha annunciato oggi il ministero della Difesa francese. Il Sottosegretario Magri: «Italia dia appoggio politico forte a operazioni»

PARIGI - Una decina di paesi, per la maggior parte occidentali, hanno assicurato il loro sostegno alle operazioni militari francesi contro i ribelli islamici armati del nord del Mali. Lo ha annunciato oggi il ministero della Difesa francese.
L'Italia ha garantito un contributo per il trasporto aereo, con possibilità di rifornimento in volo. Si sta pensando anche di mettere a disposizione delle basi (Trapani) e di inviare aerei senza pilota Predator per la ricognizione e la sorveglianza dall'alto. La Gran Bretagna ha messo a disposizione due aerei da trasporto C-17, mentre gli Stati uniti hanno inviato equipaggiamento di intelligence e un aereo per il trasporto truppe.
La Danimarca ha messo a disposizione un C-130 per una durata di tre mesi, il Belgio ha inviato due velivoli analoghi e due elicotteri con capacità di evacuazione sanitaria. Il Canada, da parte sua, ha fornito un C-17 per missioni di trasporto in teatro.
La Germania partecipa con due C-160 in assetto sanitario, e con un Airbus A-310. Un DC-10 dell'esercito olandese, invece, sarà operativo a partire da questa settimana.
La Spagna ha messo a disposizione un C-130 per missioni di trasporto, mentre due C-17 saranno messi a disposizione dagli Emirati Arabi uniti.

Il Sottosegretario Magri: Italia dia appoggio politico forte a operazioni - «L'Italia deve dare un appoggio politico forte all'azione in Mali, un sostegno logistico chiaro, e deve assicurare negli organismi internazionali che l'Onu e l'Ue abbiano il controllo della situazione». E' quanto ha detto il sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri, in una conversazione con Formiche.net, alla vigilia del dibattito in Parlamento.
Magri ha difeso la decisione della Francia di intervenire in Mali, ribattendo alle critiche su un'Europa debole, ed ha chiosato lo scarso attivismo degli Stati Uniti, mettendo in guardia dai pericoli di un espansionismo qaedista: «Al Qaeda ha chiaramente menti organizzative anche nella zona del Mali che evidentemente considera un'area strategica», ha detto. «Ma non possiamo circoscrivere l'analisi solo al Mali, sarebbe riduttivo e fuorviante. Bisogna considerare anche che l'organizzazione qaedista del Mali ha collegamenti con Egitto e la Libia. Così come intrattiene rapporti con formazioni algerine estremiste legate ad Al Qaeda oltre che strutture dei Tuareg», ha commentato ancora il sottosegretario.
C'è però chi dice che la Francia faccia più che altro i suoi interessi: «Non si può disconoscere che storicamente nell'area del Mali ci sia stata una influenza francese, che le istituzioni malesi sono deboli e che è fragile la loro stabilità interna. Ma è limitativo pensare che solo la Francia ha interessi nella zona», ha sottolineato Magri. «Vogliamo ricordare la sempre crescente influenza cinese in Africa Occidentale? Una influenza che ricomprende anche lo sfruttamento minerario», ha aggiunto.