29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Elezioni | Presidenziali USA 2012

Mezze verità e gaffe: cosa resta del dibattito Obama-Romney

Libia, donne, energia, immigrazione. Su questi temi, Barack Obama e Mitt Romney si sono sfidati a colpi di frasi a effetto e mezze verità durante il secondo dibattito presidenziale, in scena alla Hofstra University di Hempstead, vicino a New York. Intanto Gallup spaventa Obama: Romney al 51%, +6 sul presidente

NEW YORK - Libia, donne, energia, immigrazione. Su questi temi, Barack Obama e Mitt Romney si sono sfidati a colpi di frasi a effetto e mezze verità durante il secondo dibattito presidenziale, in scena alla Hofstra University di Hempstead, vicino a New York.

«Non è vero, governatore Romney» è la frase che Obama ha più volte ribadito, per sottolineare, come fatto dopo il primo dibattito, le presunte bugie del rivale. Farlo nel 'faccia a faccia', però, ha un altro peso elettorale. Lo ha fatto, per esempio, per smentire il candidato repubblicano su un tema spinoso, quello dell'indipendenza energetica, quando Romney lo ha accusato di aver tagliato del 50% il numero di permessi per le trivellazioni su suolo pubblico (un dato gonfiato, fa notare il New York Times).
Con il presidente, ha aggiunto Romney, la produzione di petrolio nel 2011 è stata inferiore del 14% e quella di gas dell'11% rispetto all'anno precedente (vero, ndr). «Stiamo producendo più petrolio e gas della precedente amministrazione guidata da un petroliere» ha ribattuto Obama, forte del confronto tra i primi tre anni della sua presidenza e gli ultimi tre di George W. Bush (+13% di petrolio e +6% di gas, secondo il New York Times), mostrando che si può avere ragione anche esponendo la tesi opposta, in politica. Fin troppo ottimista Obama, però, quando ha parlato di 60.000 nuovi posti di lavoro grazie al boom nella produzione di gas naturale, che non è un dato ma una stima «potenziale».

Sull'immigrazione, Romney ha dichiarato: «Lasciatemi tornare indietro per parlare dei punti presentati dal presidente, e correggiamoli», dopo che Obama lo aveva ingiustamente accusato di aver definito la controversa legge sull'immigrazione in Arizona «un modello per la nazione». Per Obama, il piano di Romney per l'immigrazione sarà quello di incoraggiare la 'self-deportation', ovvero la decisione degli stessi immigrati di tornare a casa. Romney non ha mai chiarito le sue intenzioni sugli oltre 11 milioni di immigrati non regolari negli Stati Uniti, salvo opporsi a un'amnistia.
Il «modello» di cui ha parlato, comunque, non è la legge dell'Arizona, in parte bocciata dalla Corte Suprema, ma un programma che serva a controllare lo status legale di tutti i nuovi assunti. Un programma che impedirà agli illegali, secondo Romney, di ottenere un lavoro, spingendoli a tornare a casa. «Una libera scelta» su cui è lecito avere più di un dubbio, ma gli Stati Uniti «non rimpatriano a forza le persone» ha detto il candidato repubblicano.

Anche la moderatrice, Candy Crowley della Cnn, è entrata in azione, in uno dei momenti più memorabili della serata, quando Romney ha sfidato Obama sulla definizione di «atto terroristico» per l'attacco al consolato di Bengasi, in Libia, in cui sono morti quattro funzionari, tra cui l'ambasciatore Christopher Stevens. «Hai parlato di 'act of terror' il giorno dopo?» ha detto uno stupito Romney. «Hai impiegato 14 giorni prima di chiamarlo così» ha aggiunto. «Prendi la trascrizione» ha replicato sicuro Obama. Qui è intervenuta Crowley: «Lo ha fatto». «Puoi ripeterlo a voce più alta, Candy?» ha concluso il presidente. E' anche vero, però, che l'amministrazione ha espresso dubbi sulla natura dell'assalto, definendolo una «reazione al video anti-islamico 'L'innocenza dei musulmani'» per otto giorni, secondo Politico.
I «binders full of women», i raccoglitori pieni di donne, rischiano per Romney di diventare il nuovo tormentone sul web, dopo quello sul 'licenziamento' del pupazzo Big Bird nato dopo il primo dibattito, quando aveva parlato di tagli alla tv pubblica Pbs. Il governatore ne ha parlato per raccontare la sua 'lotta' per selezionare più donne possibile da inserire nel suo governo in Massachussets. E' stata creata una pagina facebook «Binders full of women», che in poche ore ha già più di 270.000 «I like», dove compare anche una foto del fondatore di Playboy, l'anziano Hugh Hefner, che aggirandosi in vestaglia in una libreria afferma: «Raccoglitori pieni di donne? Sicuro, ne ho a centinaia». E #bindersfullofwomen è diventato un tormentone su twitter. Insomma, il tentativo di conquistare il voto delle donne si è trasformato, per Romney, in un'enorme gaffe.

Gallup spaventa Obama: Romney al 51%, +6 sul presidente - Mitt Romney ha un vantaggio di sei punti percentuali su Barack Obama (51% contro 45%), secondo l'ultima rilevazione settimanale di Gallup. Un risultato shock per il presidente, se si considera che nessun candidato ha mai perso le elezioni dopo essere stato in vantaggio di sei punti in un sondaggio Gallup a 20 giorni dalle elezioni.
La media nazionale dei sondaggi è tuttavia molto lontana: Romney guida la corsa con un vantaggio di 0,6 per cento. Nell'edizione di ieri, Gallup dava il candidato repubblicano in testa di 4 punti, al 50%; il giorno precedente di 2 punti, al 49 per cento.
Gran parte del vantaggio di Romney, tuttavia, è concentrato negli Stati del sud, tradizionalmente repubblicani, mentre il presidente sarebbe in vantaggio in quelli più incerti dell'ovest, dell'est e del midwest di un margine compreso tra i 4 e i 6 punti percentuali.