Shock in Argentina: Violentata, non può abortire. Lo decide il Giudice
«Non è giusto riparare a un torto fatto provocandone un altro più grave e irreversibile», ha stabilito il giudice donna Miriam Rustan de Estrada, in riferimento al caso. Il vicesindaco della capitale argentina, Maria Eugenia Vidal, ha detto che la città di Buenos Aires intende presentare appello contro questa decisione
BUENOS AIRES - E' stato sospeso all'ultimo momento in un ospedale di Buenos Aires, in seguito alla decisione di un magistrato, l'aborto di una donna di 32 anni, che era stata violentata e poi costretta a prostituirsi. «Non è giusto riparare a un torto fatto, provocandone un altro più grave e irreversibile», ha stabilito il giudice donna Miriam Rustan de Estrada, in riferimento al caso.
IN ARGENTINA OGNI ANNO 700MILA ABORTI CLANDESTINI - Il vicesindaco della capitale argentina, Maria Eugenia Vidal, ha detto che la città di Buenos Aires intende presentare appello contro questa decisione, in osservanza a quanto stabilito dalla Corte Suprema argentina, che ha autorizzato l'interruzione di gravidanza nei casi di stupro. «In questi casi, i medici non dovranno più chiedere un'autorizzazione alla giustizia: sarà sufficiente una dichiarazione della vittima o del suo avvocato nella quale si afferma che la gravidanza è conseguenza di uno stupro», aveva stabilito la Corte con voto unanime.
In Argentina ogni anno vengono praticati circa 700mila aborti clandestini secondo i dati raccolti da una ong, contro i 470.000 stimati dal ministero della Sanità per l'anno 2009. Circa cento donne muoiono ogni anno a causa delle interruzioni di gravidanza effettuate in condizioni non ospedaliere.
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