Spagna, Rajoy: tutti d'accordo a ridurre il deficit
l capo del governo di Madrid si è impegnato a rivedere i criteri di ripartizione degli obiettivi di deficit nel 2014. E ha aggiunto: Non c'è «alcun dibattito» sulla Catalogna, che ha annunciato elezioni anticipate e intende organizzare un referendum sull'autodeterminazione della regione. Intanto il Governo di Madrid chiede di «rimodulare» il diritto alle manifestazioni
MADRID - Le regioni spagnole si sono impegnate «all'unanimità» a rispettare i loro obiettivi di riduzione del deficit: lo ha annunciato ieri il primo ministro Mariano Rajoy, che ha promesso di rivedere la ripartizione del deficit nel 2014 come richiesta da una parte dei suoi interlocutori.
«Alla fine abbiamo adottato all'unanimità la bozza di risoluzione» del governo sulla riduzione del deficit delle regioni a 1,5% del Pil nel 2012 e allo 0,7% nel 2013, ha affermato Rajoy al termine di una riunione con i presidenti delle 17 regioni autonome.
«La Conferenza dei presidenti si è impegnata in favore del consolidamento fiscale. Questo ci aiuta a ridare fiducia al paese», ha aggiunto il capo del governo di Madrid, che si è impegnato a rivedere «i criteri di ripartizione degli obiettivi di deficit» nel 2014.
Rajoy ha quindi precisato che non c'è «alcun dibattito» sulla Catalogna, che ha annunciato elezioni anticipate e intende organizzare un referendum sull'autodeterminazione della regione.
Sono cinque, in totale, le regioni che hanno annunciato la loro intenzione di ricorrere ai fondi pubblici di aiuto (Fla) messi a disposizione dal governo e dotati di 18 miliardi di euro. Si tratta di Catalogna, Valencia, Andalusia, Castilla e Murcia.
Il Governo di Madrid: «Rimodulare» diritto a manifestazioni - Mentre manifestazioni sempre più frequenti invadono la capitale spagnola, intensificandosi man mano che la crisi continua a peggiorare, il governo di Madrid sta pensando di 'rimodulare' la libertà di riunione e manifestazione. Lo riportano oggi diversi media spagnoli.
«Troppe» manifestazioni, ha accusato Ana Botella, sindaco di Madrid nonché moglie dell'ex premier José Maria Aznar: e Cristina Cifuentes, la delegata del governo centrale di Mariano Rajoy - del post-franchista Partido Popular - ha spiegato che la legge in materia di libertà di riunione e manifestazione è «molto ampia e permissiva», secondo quanto riferisce El Pais nella sua edizione elettronica.
Da qui l'idea di «modulare» la legge per «razionalizzare l'uso dello spazio pubblico», come ha precisato Cifuentes. Secondo la destra al governo, non ci sarebbe bisogno di cambiare la costituzione - cosa non alla portata della maggioranza attuale - ma basterebbe modificare la 'Legge Organica' (legge-quadro) che regola questi diritti. L'obiettivo, si è affrettata a precisare la delegata, non sarebbe «ridurre» il diritto, ma ampliare i margini di manovra delle amministrazioni per modificare i percorsi e orari. La differenza, almeno negli effetti concreti, non sarà chiara a tutti.
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