Iraq, il Governo tra il 2004 e il 2011 uccise 69.263 persone
L'anno più sanguinoso risulta essere il 2006, con 21.539 uccisi e 39.329 feriti. Nel 2011, le vittime sono state 2.777. La maggior parte delle persone è stata uccisa a Baghdad, che conta 23.898 caduti, mentre la provincia meridionale di Muthanna risulta come la più pacifica
BAGHDAD - Tra il 2004 e il 2011 sono state uccise in Iraq 69.263 persone, secondo i dati forniti oggi dal ministero della sanità di Baghdad. Il bilancio è significativamente inferiore a quelli provenienti da altre fonti, incluso dallo stesso ministero iracheno per i diritti umani.
«Il portavoce del governo iracheno Ali al-Dabbagh ha annunciato che il numero delle vittime dal 5 aprile 2004 al 31 dicembre 2011 raggiunge i 69.263 martiri e i 239.133 feriti», si legge nel comunicato: «Questi numeri rappresentano il numero totale delle vittime di attacchi terroristici e violenze».
L'anno più sanguinoso risulta essere il 2006, con 21.539 uccisi e 39.329 feriti. Nel 2011, le vittime sono state 2.777. La maggior parte delle persone è stata uccisa a Baghdad, che conta 23.898 caduti, mentre la provincia meridionale di Muthanna risulta come la più pacifica.
Le cifre diffuse dal ministero della Salute iracheno sono inferiori a quelle registrate in precedenza da altri rapporti: il comando centrale Usa, nel luglio 2010 indicava in 76.939 il numero degli iracheni uccisi tra gennaio 2004 e agosto 2008. Secondo il sito Independent British almeno 114.584 civili sono rimasti uccisi nelle violenze in Iraq dall'inizio dell'intervento americano.