29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Politiche europee

Merkel: Il futuro dell'Europa è l'unità politica

Intervista della Cancelliera tedesca alla Stampa e altre 5 testate europee: Nel corso di un lungo processo, trasferiremo sempre più competenze alla Commissione, che poi per le competenze europee funzionerà come un governo europeo

ROMA - «La mia visione è l'unione politica» dice Angela Merkel. «Passo dopo passo, dobbiamo avvicinarci in ogni settore politico. Ci accorgiamo infatti sempre più che ogni tema affrontato ai nostri confini interessa anche noi e viceversa. L'Europa è politica interna».

In un lunga intervista esclusiva concessa per il lancio dello speciale «Europa», promosso da La Stampa insieme ad altre cinque grandi testate giornalistiche europee, la cancelliera tedesca traccia la sua idea di quello che dovrà essere il futuro del Vecchio continente: «Nel corso di un lungo processo, trasferiremo sempre più competenze alla Commissione, che poi per le competenze europee funzionerà come un governo europeo. La seconda camera è costituita praticamente dal Consiglio con i capi di governo. Ed infine abbiamo la Corte di giustizia europea quale corte suprema. Questo - spiega la cancelliera - potrebbe essere l'assetto futuro dell'Unione. Un prossimo futuro, come ho già detto, e dopo molto passi intermedi».

Se questa è la visione per il futuro, la Merkel nell'intervista rilasciata ad un pool di testate che comprende anche Le Monde, El Pais, Suddeutsche Zeitung, The Guardian e Gazeta Wyborcza, non si nasconde le difficoltà del presente. Quelle di «un'orchestra disarmonica», l'Europa, che nel corso dell'ultimo anno e mezzo ha cercato di affrontare i problemi crescenti suonando ciascuno uno spartito diverso.

La Cancelliera chiarisce che la solidarietà verso i paesi in difficoltà, richiesta da più parti a Berlino, deve avere dei paletti ben precisi: «Noi aiutiamo i nostri partner con l'aspettativa che loro stessi compiano tutti gli sforzi possibili per migliorare la loro situazione». La Merkel rivendica come un'idea tedesca la promozione dei fondi salva-Stati, prima L'Efsf poi l'Esm, ma chiarendo che «nessun paese può farsi carico dei debiti dell'altro». Il timore, mai celato dalla Cancelliera, è che «con tutti gli aiuti miliardari ed i meccanismi salva-Stati, noi in Germania dobbiamo stare attenti che alla fine neppure a noi vengano a mancare le forze, perché neanche le nostre possibilità sono infinite e questo non servirebbe a nessuno in Europa».

Nell'intervista, che sarà pubblicata in versione integrale domani su La Stampa, la leader tedesca chiarisce che se il futuro dell'Unione dovrà comprende ancora la Gran Bretagna, nonostante i recenti dissidi e gli strappi dell'ultimo vertice, anche in questo la Germania rivendica un ruolo chiave: «Continuerà a toccare a noi trovare l'equilibrio tra tutti, laddove è possibile anche con la Gran Bretagna». Ruolo chiave che si sostanzia anche nel ribadire il no secco agli Eurobond, che non possono essere uno strumento per superare la crisi ma solo il punto d'arrivo di una integrazione più profonda, che preveda ad esempio «che la Corte di giustizia europea controlli i bilanci nazionali».

Di certo, «noi in Europa rappresentiamo ancora il 7% della popolazione mondiale. Se non saremo compatti, le nostre voci e le nostre convizioni non si faranno praticamente sentire».