Tunisia al voto: gli islamici di Ennahda in testa, Pdp sconfitto
Secondo le previsioni il partito islamico otterrà il 40%. Rispetteremo i diritti delle donne e delle minoranze. Obama elogia gli elettori e ricorda: avete cambiato la Storia. Ashton: Con il voto di domenica inizia una nuova era
TUNISI - Gli islamici di Ennahda in testa, seguiti da due partiti di sinistra: così si configura la futura Assemblea costituente tunisina secondo i risultati annunciati via via dai partiti all'indomani di uno storico scrutinio nove mesi dopo la rivoluzione. I risultati definitivi sono attesi non prima di domani ma le prime tendenze e dichiarazioni hanno confermato l'avanzata di Ennahda.
La sorpresa è arrivata per contro dalla sconfitta del Partito democratico progressista (Pdp, centro-sinistra): la principale formazione storica tunisina, che si è posta durante tutta la campagna come principale forza alternativa a Ennahda, è stata probabilmente relegata al quarto posto.
All'indomani del voto che ha visto una forte mobilitazione dei tunisini, gli islamici sono stati i primi ad annunciare le loro stime: «circa il 40% dei voti», ha dichiarato all'Afp Samir Dilou, membro dell'ufficio politico del movimento. Ovvero almeno 60 seggi sui 217 che conterà la futura Assemblea costituente, ha precisato un altro dirigente del movimento. Considerati da diversi mesi come i grandi favoriti del voto, gli islamici, duramente repressi sotto Ben Ali faranno, se l'esito troverà una conferma ufficiale, il loro ingresso per la porta principale sulla scena politica tunisina.
Rispetteremo i diritti delle donne e delle minoranze - Il partito islamico Ennahda, dato per vincitore alle elezioni tunisine che si sono tenute ieri, ha dichiarato il suo impegno a rispettare i diritti delle tunisine e delle minoranze religiose in Tunisia. «Rispetteremo i diritti della donna sulla base del codice dello statuto della persona e della legalità fra i tunisini, indipendentemente dalla loro religione, dal loro sesso o dalla loro appartenenza sociale», ha dichiarato all'Afp Nourreddine Bhiri, membro della direzione del partito.
Bhiri ha anche affermato la determinazione di Ennahda a rispettare gli impegni internazionali della Tunisia, Paese legato ad un accordo di libero scambio con l'Unione europea e firmatario della convenzione dell'Onu contro tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne. «Ci impegniamo a rispettare tutti gli accordi e i trattati firmati dallo Stato tunisino e a lavorare alla sicurezza e alla pace mondiali», ha detto ancora.
«Indipendentemente dal numero dei seggi che otterremo nell'Assembela costituente, non governeremo da soli e non permetteremo a nessuno di monopolizzare il potere», ha assicurato inoltre il dirigente. «La legalità sarà ripristinata sulla base del consenso. Tenderemo la mano a tutti per voltare la pagina della tirannia e dell'ingiustizia», ha aggiunto. Le tunisine dispongono di uno status giuridico invidiabile nel mondo arabo-musulmano: la legge in vigore vieta la poligamia, il ripudio, consente l'aborto e il divorzio.
Obama elogia gli elettori e ricorda: avete cambiato la Storia - Il presidente americano Barack Obama si è congratulato con i «milioni di tunisini» che ieri si sono recati alle urne in occasione delle prime elezioni libere che si tengono in Tunisia, il Paese «che ha cambiato il corso della Storia e lanciato la primavera arabe». Il tasso di partecipazione al voto è stato pari al 70%.
«Oggi, meno di un anno dopo aver ispirato il mondo, il popolo tunisino ha effettuato un importante passo avanti - ha detto Obama in un comunicato - mi congratulo con i milioni di tunisini che hanno votato per le prime elezioni democratiche del Paese che ha cambiato il corso della Storia e ha lanciato la primavera araba». Il Presidente americano ha quindi ribadito «l'impegno degli Stati Uniti accanto al popolo tunisino nel momento in cui si incammina verso un futuro democratico che porterà dignità, giustizia, libertà di espressione e migliori opportunità economiche per tutti».
«Erano tanti i cittadini tunisini che hanno protestato in modo pacifico nelle strade e nelle piazze per rivendicare i loro diritti e tanti sono stati oggi quelli che hanno voluto votare per determinare il loro futuro - ha proseguito Obama - la Tunisia comincia il difficile lavoro che consiste nel formare un governo provvisorio, redigere una nuova costituzione e tracciare una via democratica che risponda alle aspirazioni di tutti i tunisini».
I risultati delle prime elezioni democratiche nella Tunisia del dopo Ben Ali saranno annunciati domani.
Osce: Il processo elettorale è stato regolare - Il processo elettorale tunisino «è stato regolare, e la partecipazione massiva è stata già una vittoria»: lo ha ha dichiarato il deputato del Pdl Riccardo Migliori, presidente della delegazione parlamentare italiana che coordina gli osservatori dell'Osce incaricati di monitorare i seggi durante le operazioni di voto.
«Non si sono registrati brogli - ha detto Migliori - dobbiamo, comunque pensare che ci troviamo di fronte alle prime elezioni libere e democratiche dopo il regime di Ben Alì». Gli osservatori hanno notato alcuni aspetti negativi, come quello di non avere fatto votare gli analfabeti, che sono il 25% dei tunisini aventi diritto. Ci sono stati problemi organizzativi che hanno creato lunghe file ai seggi rallentando il processo di voto, tanto che l'orario di chiusura è stato procrastinato di un'ora. «La partecipazione è stata tale che è comunque una vittoria e sarà un modello per tutto il Nordafrica».
Migliori ha anche spiegato che si sono verificate, in vari seggi, una spontanea divisione, nelle file, tra uomini e donne, ma «si è trattato di volontà spontanea, probabilmente dovuta a tradizione e costume culturale». «La già annunciata vittoria di Ennahda sta preoccupando i media italiani e internazionali - ha annunciato Migliori - ma vorrei sottolineare che il partito di ispirazione islamica guarda ad Ankara e non a Teheran».
Ashton: Con il voto di domenica inizia una nuova era - La responsabile della diplomazia dell'Unione Europea, Catherine Ashton ha espresso soddisfazione per le prime elezioni libere di Tunisia che segnano - secondo lei - l'avvio di una «nuova era». «In un clima di libertà, milioni di cittadini si sono messi in fila per votare e decidere del loro futuro in modo pacifico e ordinato» si è rallegrata Ashton in un comunicato.
L'alto commissario europeo agli Affari esteri ha d'altronde indicato che la missione di osservatori Ue incaricata di verificare la regolarità delle operazioni di voto pubblicherà «presto» il suo rapporto. «Ma oggi - ha aggiunto - ci tengo a congratularmi e rendere omaggio al popolo tunisino e alla lotta pacifica per i suoi diritti e le aspirazioni democratiche».